martedì 22 giugno 2010

STORIE DI CANTASTORIE


Il nome di Sergio Tofano, in arte Sto, non dovrebbe risultare nuovo agli appassionati dei fumetti, visto che è stato il creatore del famosissimo Signor Bonaventura. Ma Tofano ha anche calcato il palcoscenico come attore, si è cimentato con ottimi risultati come illustratore e scrittore. "Storie di cantastorie" (Adelphi, 120 pagine, 12,91 euro), che raccoglie storielle del 1920, rappresenta un po’ il contraltare delle storie a fumetti pubblicate sul Corriere dei Piccoli durante gli stessi anni. Mentre in queste ultime predominava il disegno su testi in rima, in Storie di cantastorie le parole, sempre in rima, acquisiscono maggior peso rispetto alle immagini. Il risultato finale, tuttavia, non è dissimile, giungendo a filastrocche divertenti supportate da un disegno molto moderno per l’epoca, conciso, essenziale, di un perfetto minimalismo. Letture gradevole anche novant’anni dopo la loro creazione, le Storie di cantastorie sono un concentrato di personaggi surreali e immediatamente simpatici, nonché una delle tante vie di mezzo tra fumetto e narrativa.

domenica 20 giugno 2010

ECCENTRICO STAN


Che Stan Lee, creatore di mezzo universo Marvel, fosse un tipo egocentrico e un pizzico eccentrico lo si era compreso da tempo, ma ora il “sorridente” ha dato il meglio di sé. Non contento di avere realizzato la sceneggiatura del manga Karakuridouji Ultimo (disegnato da Hiroyuki Takei), e di avere prestato le proprie sembianze a uno dei personaggi (Dunstan), il grande Stan si è fatto immortalare sulla fascetta del volumetto giapponese
sopra un testo in inglese (lingua davvero inusuale per un tankobon). Inoltre, un’intera pagina è dedicata una sua foto mentre indossa un candido yukata (un kimono da camera) bianco arricchito dal disegno di un enorme ragno rosso. Spider yukata lo chiama Stan, e afferma di indossarlo per passeggiare a Beverly Hills. Più che super poteri, un super ego.

martedì 15 giugno 2010

ADDIO, AL


Davvero un periodo nefasto per il mondo del fumetto. Ci ha lasciati il 13 giugno Al Williamson. Nato a New York il 21 marzo del 1931 è stato uno dei più importanti artisti del fumetto classico americano. Ha disegnato sia strip sia comicbook, spaziando tra i generi più diversi: western, fantasy, SF, avventura, ecc. Tra i personaggi e le serie che si sono avvalsi della sua dettagliata matita e delle sue vigorose chine vi sono Flash Gordon, Agente Segreto X-9, Star Wars, Spider-Man. Una perdita incolmabile.

mercoledì 9 giugno 2010

MUMBLE MUMBLE… 16

Girando i rete mi sono imbattuto nell'interessante articolo dal titolo "How Walt Disney Created manga" (lo trovate qui: http://www.escapistmagazine.com/articles/view/issues/issue_257/7659-How-Walt-Disney-Created-Manga.1). La tesi che sostiene è, alla fine dei conti, che tutti si influenzano a vicenda e che ciò è positivo.


In particolare, i manga come li conosciamo oggi devono molto a Disney poiché Tezuka (nell'immagine destra) si ispirò all'artista americano nel realizzare i propri. Certamente Tezuka adattò e modificò temi e stile grafico secondo i propri gusti e secondo la cultura giapponese, ma il seme da cui è nata la pianta è disneyano. Paradossalmente, oggi manga e anime arrivano negli Usa e influenzano gli autori occidentali. Le idee girano esi evolvono in continuazione. Già qualche anno fa avevo scritto un pezzo (apparso sui Disney Manga) sull'argomento. Lo ripropongo qui sotto.

WALT DISNEY: L’UOMO CHE INVENTò I MANGA

Il titolo di questo redazionale potrà apparire assurdo a molti lettori di manga. In effetti è volutamente provocatorio, ma meno lontano dalla realtà di quanto la maggior parte delle persone possa pensare. In Giappone il creatore del manga moderno è considerato Osamu Tezuka (1928-1989), tanto importante per questa forma di narrazione da essere soprannominato manga no kamisama (“dio dei manga”). I fumetti giapponesi esistevano già prima del suo arrivo, ma Tezuka ha contribuito fortemente a imporre alcuni stereotipi grafici e narrativi che sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Tra questi spicca una grande cinematicità, delle scelte visive tese a rendere il fumetto fortemente cinematografico. Ma anche più banali “trucchi grafici”, come i grandi occhi dei personaggi. Da dove prese spunto Tezuka per tali scelte? Dai cartoni animati di Walt Disney. Per sua stessa ammissione, il maestro giapponese era un grande fan di Disney e vide decine di volte i suoi cartoni animati, cortometraggi o lungometraggi che fossero. In realtà amava anche altre produzioni statunitensei, ma per alcuni film di Disney aveva una vera e propria passione, tanto da visionare la pellicola Bambi più di ottanta volte! È da quelle visioni ripetute, quasi ossessive, che trasse molti spunti, come l’utilizzo di grandi occhi per meglio comunicare le emozioni e una propensione per le sequenze cinematografiche. Non solo, Tezuka arrivò a disegnare manga aventi quali protagonisti personaggi Disney. Negli anni Cinquanta si dedicò infatti anche alla realizzazione di due volumi ispirati a film Disney: l’amatissimo Bambi e il celebre Pinocchio, che seppe magicamente reinventare col suo bel tratto di matrice nipponica. Come dire che i Disney Manga nacquero una cinquantina di anni fa, in barba a coloro che hanno sempre pensato che il mondo disneyano e quello nipponico fossero in conflitto.

domenica 6 giugno 2010

NUOVO BLOG!


È in rete il nuovo blog tihospeditounfumetto.blogspot.com, che abbina passioni fumettistiche e postali. Tra i protagonisti dei primi post: Slam Dunk, Spiderman, Astroboy. Inviategli una vostra missiva, verrà messa in rete assieme alle altre, contribuendo alla creazione di un originale caleidoscopio di immagini che strizza l'occhio al fumetto e alla mail art. Buon divertimento.

domenica 30 maggio 2010

I DISNEY DIGICOMICS


Il futuro non si ferma ed era prevedibile che i fumetti, prima poi, sbarcassero su computer, telefoni cellulari, console di videogame e lettori portatili. Tra le case editrici all’avanguardia in questo settore spicca la Walt Disney, il cui sterminato serbatoio di storie comincia a essere acquistabile anche in forma digitale.
I Disney Digicomics, così sono appellati gli amati fumetti nella nuova forma digitale, sono attualmente disponibili per cinque diverse piattaforme: iPhone, iPod Touch, iPad, SonyPSP e PSPGo.
Mentre nel recente passato gli schermi di ridotte dimensioni dei telefonini avevano spinto a una “ristrutturazione” delle tavole, smontate in vignette, i nuovi mezzi tecnologici consentono di apprezzare le tavole nella loro completezza, regalando al lettore un’esperienza più simile alla lettura su carta. Ma la potenza di cellulari e supporti vari (ormai veri e propri computer in miniatura), così come i loro “valori aggiunti” (per esempio il sonoro) permettono di aggiungere opzioni inaccessibili alla carta stampata. Così è possibile udire le onomatopee, non solo leggerle, oppure zoommare su una vignetta o un dettaglio che si desidera osservare con maggiore attenzione.

INCONTRO CON ELIA BONETTI

Il pezzo di questo post era stato scritto per un quotidiano, la Gazzetta di Parma, ma dato che non è stato pubblicato (presumo per motivi di spazio) e che mi sarebbe spiaciuto se fosse andato perso (vista la cortesia di Elia), ho deciso di metterlo in rete. L'incontro si è svolto a Fidenza il 15 maggio.


ELIA BONETTI INCONTRA I FAN
Successo di pubblico per l’incontro nella fumetteria di Fidenza

Nonostante l’incontro sia fissato per le ore 15.00, già alle 14.30 i primi appassionati di fumetti fanno il loro ingresso nella libreria Cosmic Comics di via Gramsci. Cercano Elia Bonetti, disegnatore giunto da Castell’Arquato per autografare copie di un volume a fumetti appena uscito: “Capitan America: teatro di guerra”. Edito in Italia da Panini Comics, è stato realizzato negli Usa dalla famosa Marvel Comics e contiene brevi storie del più patriottico dei supereroi a stelle e strisce, quel Capitan America nato durante il secondo conflitto mondiale, grazie a un siero sperimentale destinato a creare il super soldato con cui combattere Hitler. Accidentalmente ibernato, Cap è sopravvissuto fino ai nostri giorni, dove continua a lottare contro chi minaccia libertà e democrazia. A disegnare una delle sue storie intrise di tanto patriottismo americano vi è anche un italiano, anzi un parmense, dato che Bonetti è nato a Parma nel 1983. La sua barba arruffata, i suoi modi dinoccolati, la sua parlantina vivace tradiscono la giovane età e l’entusiasmo per il medium fumetto, ma quando si mette a realizzare disegni per i lettori Elia rivela tutta la sua professionalità. La matita indugia un attimo sulla carta, i tratti sono misurati, i gesti controllati, e quello che dovrebbe essere un semplice schizzo improvvisato si trasforma in una illustrazione dettagliata e d’effetto. I fan del personaggio e dell’artista osservano in silenzio il piccolo miracolo compiersi, la pagina bianca trasformarsi in immagine compiuta. Mentre i minuti passano gli spettatori aumentano, sono ormai decine in fila in attesa di un autografo o un disegno quando poniamo all’artista qualche domanda. Gli chiediamo come è arrivato a lavorare per una casa editrice tanto importante e tanto lontana. “È cominciato tutto alla fiera del fumetto che si tiene annualmente a Mantova. Lì ho sottoposto alcuni miei disegni a un redattore americano e tempo dopo mi è stato chiesto di fare delle prove per un altro personaggio Marvel, Il Punitore, ma poi sono finito a disegnare Capitan America.” Resta sempre il dubbio che le distanze, fisiche e culturali, con gli States siano insormontabili, ma Bonetti ci rassicura. “Nessun problema, ormai grazie a internet lavorare con l’estero non è un problema. Sono sempre in contatto col mio editor e carico le pagine in rete. Dal punto di vista dello stile, il fatto che io abbia un disegno maggiormente europeo da un lato rappresenta un elemento di originalità per gli americani, dall’altro mi preclude la possibilità di disegnare alcune serie o personaggi. Ma per ora va tutto bene, la Marvel è contenta e intende darmi altro lavoro.” Nel frattempo, l’artista non dorme certo sugli allori, disegna infatti anche per la francese Soleil e si sta guardando attorno in cerca di altre occasioni. Insomma, anche nel piccolo/grande universo del fumetto lo stile made in Italy raccoglie consensi in tutto il mondo.

venerdì 28 maggio 2010

IPAD E I DIGICOMICS


In questi giorni è stato dedicato moltissimo spazio (sulla carta stampata, nei telegiornali, nelle trasmissioni radiofoniche, ecc.) all'arrivo dell'iPad in Italia. È però passato quasi in silenzio il fatto che sull'iPad potremo, anzi già possiamo, leggere anche i fumetti. Primo editorie italiano a muoversi in questa direzione è stata Walt Disney Italia. Ben 122 sono le storie disneyane già acquistabili nel negozio iTunes e il numero è destinato a crescere velocemente, visto l'incredibile serbatoio di fumetti a disposizione e visto che il digitale rappresenta il futuro dell'editoria. Torneremo sull'argomento nei prossimi giorni con nuovi post.

per l'immagine ©Walt Disney Company

martedì 25 maggio 2010

MUMBLE MUMBLE… 15


È da un po' che mi ronza in testa questo piccolo fastidio, e dopo aver letto il comunicato di Planet Manga relativo alla pubblicazione della ristampa di "l'uomo che cammina" di Jiro Taniguchi, non posso fare a meno di dedicargli un post. La nota casa editrice dice di Taniguchi: "Del resto lo stile grafico del sensei non ha nulla a che vedere con i canoni tradizionali del manga, anzi, a ben vedere è uno stile profondamente immerso nel percorso stilistico tracciato dal fumetto europeo, molto minimale e realistico, tale da suscitare ammirazione presso molti noti fumettisti del vecchio continente." Non è la prima volta che sento dire di Taniguchi che disegna come un autore europeo, invece che come uno giapponese, e la cosa ogni volta mi gela il sangue nelle vene. A mio avviso, e non solo mio credo, dato che né Taniguchi nè i vari giapponesi che conosco hanno mai suggerito tale tesi (anzi, durante il mio ultimo salto in quel di Tokyo un paio di mesi fa alcuni operatori del settore mi chiedevano meravigliati perché Taniguchi piacesse tanto agli europei, francesi in particolare...), Taniguchi è la quinta essenza del manga. Utilizza tutti gli stereotipi grafici dei manga come retini, occhioni, foto tramutate in disegni, linee cinetiche (in "L'uomo che cammina" non ci sono, perché non è un manga d'azione, ma nelle altre opere sì, eccome), ecc. Per non parlare dell'impostazione delle tavole e dei lenti tempi narrativi, evidentissimamente giapponesi. Allora mi sono chiesto come mai molti non lo riconoscono come manga. L'unica cosa che mi viene in mente è che, purtroppo, il manga in Italia è ancora identificato col solo shonen (o al massimo shojo), ovvero con quei fumetti alla Dragonball o alla Naruto, per intenderci, dallo stile grafico più veloce e dall'ipercinetismo. Ma il mondo dei manga è ben più vasto! La cosa preoccupante è che non lo abbiano capito gli addetti ai lavori (e qui per piacere mi si risparmi l'attacco della Panini, non ce l'ho con lei, lo stesso errore lo fanno anche altri, anche se è più preoccupante che a farlo sia la casa editrice che pubblica l'autore). Ma se neanche chi pubblica i manga li conosce e li comprende appieno, come potranno mai i fumetti giapponesi imporsi a livello popolare e essere accettati appieno? Mi farebbe piacere conoscere il parere dei lettori italiani di Taniguchi...

venerdì 21 maggio 2010

MOHICAN


Ha richiesto circa due anni di lavorazione, ma è stato finalmente annunciato da Sergio Bonelli Editore il volume unico Mohican. Scritto da Paolo Morales e disegnato da Roberto Diso, fa parte della collana "Romanzi a fumetti Bonelli". Sequl del celebre romanzo "L'ultimo dei Mohicani" di James Fenimor Cooper, è ambientato dopo il 1760, mentre infuria la guerra tra Inglesi e Francesi per il possesso dei territori del Nord-Est dei futuri Stati Uniti. La storia riporta in scena l’esploratore bianco Natty Bumppo e l’unico superstite dei Mohican, il fiero Chingachgook, i quali fanno da guida a tre religiosi con una missione da compiere a West Point, dove è stanziato l’esercito di George Washington. Ma sulla pista, la violenza degli uomini e le insidie di una natura ancora selvaggia rallenteranno il loro cammino… Il volume sarà in edicola martedì 1 giugno.

giovedì 20 maggio 2010

CREPAX E I SOLDATINI


Sul blog toysandsoldiers.blogspot.com si parla di Guido Crepax e dei suoi soldatini di carta.
Il noto fumettista (creatore tra l'altro di Valentina) si è infatti più volte dedicato alla realizzazione di figurini di carta.
Questa volta si parla della sua battaglia di Waterloo, inseguito verranno analizzati altri suoi paper soldiers.
Per appassionati di fumetti e di soldatini...

mercoledì 19 maggio 2010

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Il 21 maggio 2010 si celebra la 1° Giornata Nazionale del Fumetto – Comics Day e per la prima volta unito, in tutta si terranno in contemporanea oltre 150 eventi, che vedono uniti tutti i protagonisti per testimoniare la vitalità della Nona Arte. Fra le iniziative Milano dedica un parco pubblico a Gian Luigi Bonelli, padre di Tex (mitico eroe del Far West di Carta), mentre a Lucca, città promotrice dell’iniziativa dove ogni anno si tiene il Lucca Comics and Games, il maggior festival del fumetto e del gioco a livello europeo, i ragazzi delle scuole trasformeranno la storica piazza Anfiteatro in un enorme nuvoletta con la scritta Gulp!
Il COMICS DAY è promosso da Lucca Comics & Games, su iniziativa del Comune di Lucca (Assessorato alla Cultura ed alle Politiche Giovanili), del Ministero della Gioventù e dell’A.N.C.I. (progetto inserito nella “Rete dei Festival Aperti ai Giovani”, cofinanziato dal Ministero della Gioventù), ed in collaborazione col Comitato Nazionale “Un Secolo di Fumetto Italiano”, con le manifestazioni Napoli Comicon, Romics e Bilbolbul, e con le associazioni Anafi e Centro Fumetto Andrea Pazienza. L’evento gode del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Esteri.
“Il fumetto – commentano gli organizzatori dell’evento - sta attraversando un periodo di grande vivacità: basti ricordare fenomeni come il boom degli allegati ai quotidiani, la presenza sempre più importante in gallerie d’arte e musei, il passaggio dalla carta al digitale, la nascita di nuove case editrici, il moltiplicarsi delle scuole di fumetto, il fiorire delle manifestazioni, per finire con una produzione che non ha precedenti per quantità e diversità dei titoli, che spaziano per tutto il range dai graphic novel ai manga”.
Durante il COMICS DAY una rete di eventi, grandi e piccoli, si terrà su tutto il territorio nazionale (per vedere il calendario completo www.comicsday.it).

per l'immagine ©Sergio Bonelli editore

lunedì 17 maggio 2010

martedì 11 maggio 2010

ADDIO, FRANK


Purtroppo le cattive notizie ultimamente abbondano. Se ne è andata ieri una vera e propria leggenda del mondo dell'illustrazione: Frank Frazetta. Nato il 9 febbraio 1928, Frazetta ha cominciato a lavorare nel mondo del disegno alla giovanissima età di sedici anni, oltre che illustratore è stato fumettista, firmando storie rosa, horror, fantascientifiche e fantasy, tra cui la serie più famosa è forse il tarzanide Thun'da. Svariate le locandine per film, che hanno dato il via a una collaborazione con il mondo del cinema sfociata nella partecipazione al film in animazione Fire & Ice, da lui coprodotto nel 1983. Tuttavia sia negli Stati Uniti che in Italia, Frazetta ha legato il primo successo a doppio filo con quello di Conan. Sebbene pubblicate sui magazine negli anni Trenta e ristampate in volume negli anni Cinquanta, le storie del Cimmero erano conosciute da un limitato gruppo di appassionati. Nel 1965, però, la Lancer Books decise di tentarne il rilancio, grazie a una nuova edizione che poteva vantare come curatori gli scrittori L. Sprangue deCamp e Lin Carter (che diedero un ordine cronologico al materiale) e come copertinista proprio Frank Frazetta. Il Conan sulle copertine di questa edizione era possente, le pennellate di Frazetta gli davano spessore, la cura per l'anatomia gli conferiva realismo: le vene si gonfiavano sui bicipiti, la bocca si contraeva in una smorfia quando esercitava la propria forza. Frazetta era un illustratore dal tratto classico e realistico, talvolta statico, ma sempre vigoroso, l'ideale per il personaggio. Grazie di tutto, Frank.