mercoledì 20 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
TOKYOPOP CHIUDE
La crisi continua a sferzare gli editori di fumetti, anche oltreoceano. Pare che il 31 maggio Tokyopop, casa editrice specializzata in manga e in fumetti in stile manga, chiuderà la propria sede americana, interrompendo così anche la pubblicazione di tutte le proprie testate. Tokyopop dovrebbe invece rimanere attiva in Europa, in particolare in Germania, con conseguente prosecuzione delle uscite.
mercoledì 13 aprile 2011
UNKNOW
giovedì 7 aprile 2011
LA PISTA DI VAILLANT
CORSO ARGENTINO
mercoledì 6 aprile 2011
SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE! 35
Dato che questa rubrica vengono svelate molte gaffe altrui (seppur mantenendo l’anonimato dei protagonisti), ogni tanto è giusto registrare anche le proprie. Ecco cosa mi è successo qualche anno fa durante un party in quel di Tokyo. Si trattava della classica festa aziendale, in cui vengono invitati tutti coloro che, in un modo o nell’altro, lavorano con l’azienda in questione. Un po’ annoiato, esaminavo il buffet cercando qualcosa di vegetariano e che non fosse preso d’assalto dai famelici nipponici (consiglio maturato con l’esperienza: dato che i giapponesi sono ordinati anche in questo, e partono dai primi, puntate subito sui secondi o sui dolci, eviterete la ressa). A un tratto mi giro e, a venti centimetri dalla mia faccia, mi trovo di fronte Go Nagai. Sbalordito, rimango a bocca aperta mentre, in silenzio, gli punto addosso il dito indice. Pessima figura da otaku. Dopo qualche secondo, però, mi riprendo ed effettuiamo il classico scambio dei biglietti da visita. Sul mio c’è un gatto, sul suo Goldrake. Lo conservo ancora.
I PROTAGONISTI DEI FUMETTI IN 3D
martedì 5 aprile 2011
5 APRILE
"5 aprile, Londra:
In albergo (Rex Hotel, vicino al British Museum). Sarebbe un sollievo spostarsi a sud della città, dove le tariffe sono più basse. Comunque sono contenta di essere qui; posso farmi un'impressione diversa di Londra. La volta scorsa piovigginava dalla mattina alla seria, e il cielo non si liberava mai da una tetra atmosfera crepuscolare. Alloggiavamo in una camera seminterrata di una pensioncina a Earl's Court. Poiché le finestre non avevano tende, vi avevamo appeso le lenzuola di uno dei letti e avevamo dormito stretti stretti nell'altro giaciglio. Dopo aver fatto promettere di non rubarla, il proprietario della pensione ci aveva fornito a malincuore una tazza da tè (incrinata) per consentirci di lavarci i denti. In quell'occasione, avevo pensato che l'ideale, per Londra, sarebbe stato un nuovo bombardamento a tappeto. Si trattava, però, dell'ultimo viaggio. Questa volta, la città mi appare luminosa e vitale. Mi piacerebbe fermarmi più a lungo perché non so se, al ritorno, mi sarà dato di rivederla così. Ma non è possibile; dobbiamo muoverci verso sud, prima che diventi troppo caldo."
da "La mappa tatuata" di Barbara Hodgson, del 1995
In albergo (Rex Hotel, vicino al British Museum). Sarebbe un sollievo spostarsi a sud della città, dove le tariffe sono più basse. Comunque sono contenta di essere qui; posso farmi un'impressione diversa di Londra. La volta scorsa piovigginava dalla mattina alla seria, e il cielo non si liberava mai da una tetra atmosfera crepuscolare. Alloggiavamo in una camera seminterrata di una pensioncina a Earl's Court. Poiché le finestre non avevano tende, vi avevamo appeso le lenzuola di uno dei letti e avevamo dormito stretti stretti nell'altro giaciglio. Dopo aver fatto promettere di non rubarla, il proprietario della pensione ci aveva fornito a malincuore una tazza da tè (incrinata) per consentirci di lavarci i denti. In quell'occasione, avevo pensato che l'ideale, per Londra, sarebbe stato un nuovo bombardamento a tappeto. Si trattava, però, dell'ultimo viaggio. Questa volta, la città mi appare luminosa e vitale. Mi piacerebbe fermarmi più a lungo perché non so se, al ritorno, mi sarà dato di rivederla così. Ma non è possibile; dobbiamo muoverci verso sud, prima che diventi troppo caldo."
da "La mappa tatuata" di Barbara Hodgson, del 1995
lunedì 4 aprile 2011
4 APRILE
"La cosa che si disponeva a fare consisteva nell'incominciare un diario. Ciò non era illegale (nulla era illegale, poiché non c'erano più leggi); ma se comunque fosse stato scoperto, non c'era dubbio che sarebbe stato condannato a morte, o a venticinque anni almeno di lavori forzati. Winston infilò un pennino nella cannuccia e lo succhiò, come s'usa, per facilitare la presa dell'inchiostro. La penna era uno strumento antiquato, che s'adoperava assai di rado, perfino per le firme importanti, e lui se n'era procurata una di nascosto e non senza difficoltà, solo perché sentiva che quei bei fogli color crema meritavano che ci si scrivesse sopra con un vero pennino, anziché essere grattati con una delle solite matite a inchiostro. Veramente non aveva l'abitudine di scrivere a mano. Con l'eccezione di qualche breve appunto, di solito dettava ogni cosa al dittografo, un apparecchio che registrava e trascriveva tutto ciò che si diceva in un microfono, e che era assurdo pensar di adoperare nella presente circostanza. Intinse la penna nel calamaio e quindi esitò un istante. Ebbe un tremito fin nelle budella. Segnare la carta sarebbe stato l'atto decisivo. Con certe piccole goffe cifre, scrisse: '4 aprile 1984'."
da "1984" di George Orwell, del 1949
da "1984" di George Orwell, del 1949
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