lunedì 28 febbraio 2011

BRACCIO DI FERRO HA RAGIONE!


Secondo quanto riportato dalla rivista OK, gli spinaci rendono davvero forti. Il ferro non c'entra, dato che negli spinaci non è presente in grandi quantità. Sono invece i nitrati a rendere più forti. Bastano piccole quantità di queste sostanze, osservano i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, per migliorar l'efficienza dei muscoli.
Tornando a Braccio di Ferro, Segar al momento della creazione del personaggio ha bisogno di una spiegazione “logica” per la potenza di Popeye e dal momento che i medici vanno decantando le proprietà benefiche degli spinaci, l'autore subito se ne appropria. L'idea degli spinaci come corroborante della forza di Braccio di Ferro è fonte di piacevoli sorprese ma anche piccoli inconvenienti. Con l'esplosione di popolarità del personaggio, all'inizio degli anni Trenta, i bambini che in precedenza non erano entusiasti degli spinaci cominciano invece a chiederli a gran voce. Dal 1931 al 1936 l'industria degli spinaci registra un aumento dei consumi del 33%. I produttori decidono di ringraziare autore e personaggio e, il 26 marzo 1937, ereggono una statua di Braccio di Ferro a Crystal City, nel Texas, considerata la capitale degli spinaci. Tra gli inconvenienti va segnalato che, poiché inizialmente Popeye apre le scatole di tali vegetali con i denti, i bambini vogliono imitarlo, costringendolo quindi ad adottare le mani. Inoltre i coltivatori di spinaci, colmi di gratitudine, per lungo tempo inviano alla famiglia Segar cassette omaggio del vegetale, così tante che risulta impossibile consumarle, costringendo i Segar a regalarle a loro volta a tutto il vicinato.

per l'immagine ©King Features Syndacate, Inc.

domenica 27 febbraio 2011

27 FEBBRAIO

"27 febbraio. Solo ventidue giorni ci dividono dalla primavera. Giuro che il 21 marzo mi toglierò i pantaloni invernali e, quale che sia il tempo, ci fosse anche una tempesta di neve, me ne andrò a spasso per il Jackson Park senza cappello e senza guanti."

da "L'uomo in bilico" di Saul Bellow, del 1944

sabato 26 febbraio 2011

26 FEBBRAIO

"'Siamo già nel golfo', mi disse uno dei miei compagni quando mi alzai per fare colazione, il 26 febbraio. Il giorno prima avevo avuto un po' di paura per le condizioni del tempo nel golfo del Messico. Ma il cacciatorpediniere, anche se si muoveva un poco, scivolava via dolcemente. Pensai tutto contento che i miei timori erano infondati e salii in coperta. Il profilo della costa era svanito. Solo il mare verde e il cielo azzurro si stendevano intorno a noi."

da "Racconto di un naufrago" di Gabriel Garcia Marquez, del 1955

UN FUMETTO MAI NATO


Sono un grande fan del disegnatore Gil Kane, mi è quindi venuto uno sciopone (termine scientifico in uso nel lombardo-veneto) quando ho visto l'immagine di questo post. Una serie che non conoscevo. In effetti non la conoscevo perché non è mai stata realizzata. Avrebbe dovuto intitolarsi "Zero-Man" e uscire negli anni Ottanta per la DC Comics. La storia immaginava un futuro distopico, come si intuisce dall'immagine. Il progetto (con testi di Len Wein), però, fu accantonato. Peccato…

mercoledì 23 febbraio 2011

MUMBLE MUMBLE… 23: FUMETTI DI DESTRA O DI SINISTRA?

Qualche tempo fa la rete ha ospitato innumerevoli interventi riguardo la presunta appartenenza di Corto Maltese alla destra, suggerendo addirittura una sua affinità col fascismo. L'argomento, in realtà, non mi interessa per nulla, dato che mi sembra una stupidaggine (altri, più titolati di me, hanno evidenziato come nelle storie di Corto fossero disseminati dettagli antifascisti). Più interessante, sempre a mio avviso ovviamente, mi sembra il discorso generale, sulla militanza politica di personaggi e autori. Quasi sempre, quando si definisce un personaggio dei fumetti di destra o di sinistra si alzano gli scudi di autori ed editori, pronti a etichettarlo come "apolitico". Un atteggiamento che ritengo dovuto principalmente a due fattori. Primo, il fumetto in Italia si porta ancora appresso il fardello di essere un medium per bambini (quindi da tenere lontano dalla politica). Secondo, si ha sempre paura, "posizionando" il personaggio di perdere lettori. Ovvero, dichiarando che il personaggio Pinco Pallino è di sinistra, si perderanno i lettori di destra, dichiarando che è di destra si perderanno quelli di sinistra. Sinceramente mi sembra che tale tipo di atteggiamento riveli una scarsa considerazione dell'intelligenza dei lettori e una scarsa maturità politica del Paese, che in effetti negli ultimi anni ha visto molti politici scagliarsi contro gli avversari bollandoli come il male assoluto, piuttosto che come portatori di valori diversi dai propri. Personalmente pur essendo di sinistra non ho nessun problema a leggere fumetti aventi quali protagonisti personaggi idealmente di destra, così come non mi faccio problemi a leggere romanzi o visionare film portatori di valori diversi dai miei. Dopo la lettura potrò non trovarmi d'accordo con la loro visione del mondo o di fatti specifici, ma non "chiudo la porta" prima di aver "guardato cosa c'è nella stanza". Credo sia uno dei principi cardine della democrazia, la libertà delle opinioni e il confronto tra le stesse. Certamente da tale discorso escludo gli estremismi e le violenze: se un autore professa lo sterminio degli ebrei butto nel cestino delle immondizie la sua opera (fumetto, romanzo, o film che sia), ma si tratta di casi "di confine". Tuttavia, quello che a me sembra normalità, anzi ricchezza visto che preferisco la pluralità delle opinioni, continua a essere visto con sospetto dal mondo dell'editoria. Faccio un paio di esempi concreti vissuti in prima persona. Qualche anno fa lavorando per un grosso editore al progetto di un collezionabile dedicato a Tex, si ipotizzò un intervento di Sergio Cofferati (che pubblicamente aveva più volte dichiarato di amare il personaggio), ma l'editore in questione trovò la scelta "pericolosa": troppo di sinistra. In tempi più recenti ho pensato di coinvolgere Michela Brambilla (nota animalista) in una pubblicazione legata agli animali ma anche in questo caso l'appartenenza politica si è rivelata un ostacolo. Insomma, pare che secondo molti i fumetti non abbiano le spalle abbastanza larghe per reggere il peso della politica. Vista la scarsa qualità della politica italiana di questi tempi, invece, credo che l'apporto di qualche imput dal mondo del fumetto potrebbe portare una ventata di novità e civiltà. Perché, ricordiamolo, non sempre i fumetti sono "cose per bambini".

lunedì 21 febbraio 2011

TORNANO LE RIVISTE DI FUMETTI?


Rispondo subito alla domanda del titolo con un "no". Purtroppo in Italia sono quasi scomparse e nel resto del mondo non se la passano benissimo, ma ogni tanto qualche buona notizia c'è, come la ripresa di "Dark Horse Presents", contenitore della statunitense Dark Horse che ne annuncia l'imminente reincarnazione (era già uscita in due differenti vesti negli anni passati). Come al solito ospiterà fumetti, autoconclusivi o a puntate, legati a personaggi e autori della sua (bella) scuderia.

PER TWITTEROMANI

Per i frequentatori di twitter, ricordo che da qualche mese importuno i lettori anche in quella sede. Oltre a quisquilie personali, twitto anche microrecensioni e ogni giorno (me lo sono imposto come esercizio mentale) aggiungo un microracconto in sei parole. Mi trovate come davidcastel.

domenica 20 febbraio 2011

BERLUSCONI A FUMETTI



Quando avrò tempo procederò a fare una ricerca approfondita, ma già ora mi appare chiaro che Berlusconi è uno dei politici che hanno maggiormente attirato l'attenzione di vignettisti e fumettisti. Innumerevoli, infatti, sono le sue apparizioni sotto forma disegnata. Ovviamente, e giustamente, viene bersagliato dai vignettisti, cui fornisce continuamente nuovi spunti. Vauro, Makkox e Company ne hanno evidenziato difetti fisici e psicologici.
Ma il Berlusca è diventato personaggio, a volte persino protagonista, di fumetti. Marcello Toninelli gli ha dedicato "Berlustory" (sottotitolo, "Biografia a fumetti del cavaliere"), Matteo Principe ne ha raccontata l'infanzia in stile manga in "Quel sogno di tanto tempo fa…". Stefano disegni lo ha massacrato in tavole autoconclusive. Non mancano le versione underground, come quella di Hurricane Ivan.
Il cavaliere è diventato anche spalla di personaggi famosi, come Cattivik. Il noto personaggio di Bonvi e Silver lo ospita nella storia dal titolo “Il predatore del cucuzzaro maledetto”, dove non viene fatto il suo nome ma è evidente la somiglianza. L'accenno velato diventa palese nelle successive “Cattivik contro Berlusconi” del 1992 e “Cattivik contro il grande simpatico” del 1994.
Anche Cipputi, operaio firmato Altan, lo "ospita" a partire da metà anni Novanta, quando scende in campo nella politica italiana. Cipputi immediatamente comprende che il Berlusca è pronto a infilargli l'ombrello nel solito posto al motto di “mi consenta”.
Probabilmente, visto il narcisismo che lo pervade, Berlusconi è contento di tante attenzioni. Non ci resta che attendere un fumetto hard incentrato sulle sue avventure con la nipote di Mubarak.






sabato 19 febbraio 2011

19 FEBBRAIO

"19 febbraio, mezzanotte.
Che triste giornata quella di oggi, mio povero monsieur Armand! Stamane Marguerite soffocava, il medico le ha fatto un salasso, e le è tornato un filo di voce. Il dottore le ha consigliato di far venire un prete. Ha detto sì, ed è andato lui stesso a cercare l'abate della chiesa di Saint-Roch.
Frattanto Marguerite mi ha chiamata accanto al suo letto, mi ha pregata di aprire l'armadio, poi mi ha indicato una cuffietta, una camicia lunga tutta coperta di merletti, e mi ha detto con voce debolissima:
'Morirò dopo essermi confessata, perciò vestimi con questi oggetti: è una civetteria da moribonda.'"

da "La signora delle camelie" di Alexandre Dumas Figlio, del 1848

mercoledì 16 febbraio 2011

SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE! 33

Telefonata ricevuta dalla dogana. “Salve, c’è un pacchetto per lei proveniente dal Giappone. Mi dice che cosa contiene?”.
Rispondo pacatamente. “Non saprei, non aspetto nulla. Sa dirmi chi è il mittente?”.
Il solerte funzionario: “Kodansha”.
“Ah. È un editore. Probabilmente si tratta di un libro.”
“Dovrebbe dirmi con certezza se è un libro e il suo valore.”
“Veramente non lo so. Non aspettavo nulla, forse è un campione omaggio.”
“Non può telefonare per chiedere quanto vale?”
Comincio a sudare freddo: “veramente la Kodansha è l’editore più grande di tutta l’Asia, chi chiamo?”
Il burocrate non demorde: “Ma io devo conoscere il valore…”
“Faccia così, apra il pacchetto e veda cosa c’è dentro.”
“No, non sono autorizzato ad aprire i pacchi.”
“L’autorizzo io che sono il destinatario.”
“Mi spiace, non si può fare.”
Dalla mia testa cominciano a uscire nuvolette di fumo. Decido di improvvisare, insomma invento: “Ah, ora ricordo, è un libro, prezzo di copertina 1.000 yen, circa dieci euro.”
Il doganiere soddisfatto: “molto bene, glielo mando subito.”
Tutto vero, giuro.

martedì 15 febbraio 2011

NUOVO BLOG!


Finalmente sono riuscito a far partire il nuovo blog dedicato alla fantascienza e in particolare alle ray gun. Spazio assicurato anche ai fumetti. Chi ha voglia ci faccia un salto all'indirizzo antroatomico.blogspot.com.

lunedì 14 febbraio 2011

I FUMETTI DI BIANCONI


Bianconi è stato, per almeno venti anni, uno degli editori più importanti e prolifici del fumetto italiano per ragazzi. Nonna Abelarda, Geppo, Soldino, Braccio di Ferro, Cucciolo, Provolino, Volpetto, Bongo, Pinocchio sono solo alcuni dei moltissimi personaggi apparsi sulle sue testate. Un patrimonio sterminato che rischia di andare dimenticato, soprattutto dalle nuove generazioni che non ne hanno mai lette le storie. Lavorando alla scrittura di alcuni fascicoli della collezione "Fumetti in 3D" della Hobby & Work, ho letto, e riletto, molti dei suoi albi e mi sono imbattuto nel ricchissimo volume "La valle dei fumetti" (Editore Il Pennino), che raccoglie schede dei personaggi, interviste agli autori e molte immagini. Credo si tratti dell'unico saggio che tenta di abbozzare un quadro di quella produzione, e di fissarlo sulla carta prima che i suoi protagonisti siano scomparsi. Ne consiglio a tutti la lettura e mi auguro che altro in materia venga pubblicato.

domenica 13 febbraio 2011

CARD DA COLLEZIONE


Sono particolarmente felice quando mi imbatto in qualcosa che non conosco ma mi piace, oppure mi è utile. È il caso di queste card della serie "Famous Comic Book Creators". Una fumetteria ne ha ritrovata una scatola intonsa (36 bustine contenente 12 card ciascuna) in magazzino e l'ha messa in vendita. Sono del 1992, della Eclipse (casa editrice americana fallita da parecchi anni) e hanno la particolarità di non essere dedicate a personaggi dei fumetti, ma ad autori (solo statunitensi, con l'eccezione di Moebius). Ho comprato tutta la scatola, nella speranza di mettere insieme tutta la collezione (110 card, di cui 109 dedicata ad autori e una per la checklist). Ogni card presenta da un lato la foto di un autore e, dall'altro, un piccolo disegno, dati biografici e principali opere realizzate. Insomma, è come avere un piccolo libro dedicato al fumetto a stelle strisce. Tra gli autori ne cito alcuni a caso: Eisner, Kirby, Aragones, Perez, Caniff, McFarlane, ecc. Tra l'altro sono riuscito (felice come un bambino) a mettere insieme due collezioni complete. Se qualcuno volesse acquistare la seconda (15 euro in totale), può scrivere per info a fioridiciliegio@alice.it.

13 FEBBRAIO

"Sabato 13 febbraio. Ho incontrato lungo il fiume quella ragazza che il mese di giugno m'aveva informato e che come me stava aspettando davanti alla casa chiusa… Le ho parlato. Intanto che camminava, consideravo di sfuggita i leggeri difetti del suo volto: una piccola ruga all'angolo delle labbra, le guance un po' afflosciate, un po' di cipria accumulata sulle ali del naso. S'è voltata di botto e, guardandomi bene in faccia, forse perché è più bella di faccia che di profilo, m'ha detto con voce ferma: 'lei mi diverte molto. Mi ricorda un giovane che un tempo, a Bourges, mi corteggiava. Era anzi il mio fidanzato…'"

Da "Il gran Meaulnes" di Alain-Fournier, del 1913

mercoledì 9 febbraio 2011

BUON COMPLEANNO, JOE


Nata il 9 febbraio del 1954, Mary Joe Duffy è una scrittrice e un editor. Ha lavorato per Marvel, DC e Image. Tra le sue sceneggiature vi sono storie di Power Man and Iron Fist, Star Wars, Conan, Wolverine. Tanti auguri.

9 FEBBRAIO

"Era infatti una mattina come tante altre. Il cielo, fuori, si manteneva grigio e uniforme. Ma lui si sentiva bene.
Le prossime ore non gli pesavano né gli facevano paura di nessun genere i giorni successivi. Né il grande futuro. Il telefono taceva. Dorigo era tranquillo, le cose gli andavano. Vestito di un completo grisaille, camicia bianca, cravatta in tinta unita rosso magenta, calze pure rosse, scarpe nere lavorate, quasi che. Quasi che tutto dovesse continuare come era continuato fino allora, fino a quel giorno di febbraio, che era un martedì e portava il numero 9. Tutto sicuro e propizio per un borghese nel pieno della vita, intelligente, corrotto, ricco e fortunato."

da "Un amore" di Dino Buzzati, del 1963

IL MIO PIG PEN


Pig Pen non è certo uno dei Peanuts più amati, forse per questo motivo ho trovato questa bella statuina con tanto di scatola (e spillina) svenduta a solo un migliaio di yen in un negozio dell'usato in Giappone (in origine l'americana Dark Horse, che li produce, lo vendeva a 50 dollari).
Pig Pen è famoso per la propria sporcizia, con tanto di polvere che lo ricopre da capo a piedi, formando una sorta di nuvoletta che lo avvolge e lo segue ovunque. È talmente noto per questa sua caratteristica, che una volta presentatosi a una festa pulito e vestito di tutto punto venne cacciato perché non riconosciuto.
Dimenticavo, la gatta che si intravede sullo sfondo è Speedy.

LETTI TUTTI?

domenica 6 febbraio 2011

MUMBLE MUMBLE… 22

La notizia rimbalza in rete. Non è ancora stata ufficializzata dall'editore Planeta DeAgostini ma dalle parole di Federico Memola, il suo autore, pare certa la chiusura della serie Harry Moon, bonellide a tema fantascientifico. A parte il dispiacere per la chiusura di una bella serie, e la solidarietà che va Federico (persona squisita oltre che professionista abile e affidabile), il problema è più generale, dato che si tratta dell'ennesima mazzata che va a colpire il modello per eccellenza di fumetto italiano. Gli albi "alla Bonelli" che da qualche decennio a questa parte, con la chiusura delle riviste e di quasi tutti gli altri spazi di pubblicazione, sembravano l'unico caposaldo in grado di far vivere il fumetto nostrano (e i suoi autori), da ormai lungo tempo mostrano segni di cedimento (commerciale, non qualitativo) che fa temere un crollo complessivo. Anche in casa Bonelli, infatti, i numeri non sono più quelli di un tempo e tutte le nuove serie, anche quando riscuotono ampi consensi di critica, faticano parecchio sul fronte delle vendite. Il dilagare di mini serie e one shot è un tentativo di tamponare la ferita, che ha dato buoni risultati sul fronte delle storie ma non su quello commerciale. Inoltre, a mio modesto avviso, non si tratta di nuovi formati, ma semplicemente di variazioni sul tema del vecchio modello. In altre parole, meccanismi e tempi di produzione, nonché generi e contenuti, non variano molto rispetto al classico albo made in Bonelli, semplicemente si muovono su "distanze minori". In un mercato fortemente in crisi, due o più anni di tempo (con investimento di energie e denari in proporzione) per preparare una miniserie rappresentano già in partenza una scommessa con un tasso di rischio troppo alto. Si cambi il formato, si dirà. Certo, più facile a dirsi che a farsi. Innanzitutto bisogna trovarne un altro che funzioni, poi investirci (non solo denaro, ma anche idee, talento creativo, ecc.) per anni. E chi ha la volontà e la forza di farlo? In Italia non sembrano esservi editori in grado, o quantomeno intenzionati, di affrontare tale sfida. Chiedere di farlo alla Bonelli credo sarebbe tanto ingiusto quanto sbagliato, visto che il suo modello ha dominato per decenni (e che in un paio di casi, leggi Tex e Dylan Dog, fornisce ancora appetitosi frutti economici) ed è più logico tentare tutte le possibili variazioni sul tema prima di abbandonarlo (si spera tra decenni, secoli, millenni). Servono energie nuove, forze nuove, nuovi sognatori, nuovi soggetti in grado di gettare i semi del futuro. Solo che io non li vedo.

sabato 5 febbraio 2011

BUON COMPLEANNO, VAL


Oggi compie gli anni Valdis Semeiks (è nato il 5 febbraio 1955), disegnatore americano che ha lavorato su molte testate della Marvel e DC Comics, tra cui Conan, Lobo, Batman, Wolverine.

5 FEBBRAIO

"5 febbraio. Il ricatto è cominciato. Questa mattina, all'uscita della scuola, un ragazzino mi ha dato una grande busta beige. Dentro c'è un montaggio fotografico apparentemente ben fatto: sul corpo di una ragazza nuda lui ha messo la mia testa. La ragazza è carponi, a quattro zampe. Un'altra foto - e quella non è un fotomontaggio - ci mostra, lui e me, vicino a una fontana. La sua mano è appoggiata leggermente sulla mia spalla. Era il giorno in cui l'ho incontrato per la prima volta. Gli avevo portato le mie poesie perché le leggesse ed eventualmente le pubblicasse sulla sua rivista. Non sapevo che fosse un modo che lui utilizzava per prendere in trappola le ragazze (…)
È diabolico. Bisogna che la cosa finisca. Sono pronta a sacrificarmi, se occorre. Sembra che lui sia al di sopra di ogni sospetto. Bisogna che io lo descriva: è magro come un chiodo arrugginito. È miope e porta degli occhiali grigi. Ha più di cinquant'anni. Il colore della sua pelle è grigio come le lenti dei suoi occhiali."

da "A occhi bassi" di Tahar Ben Jelloun, del 1991

venerdì 4 febbraio 2011

IL CONAN DI MAYBURY


L'artista statunitense Paul Maybury ha sottoposto alla casa editrice Dark Horse alcune tavole di Conan (un paio sono in questo post) che a quanto pare non sono state trovate in linea col personaggio dall'editore. In effetti, lo stile di Maybury appare molto distante dal Conan tradizionale. Se fossi l'editor della testata, anche io storcerei il naso. Come lettore, tuttavia, non mi spiacciono, sono una bella variazione sul tema. Mi sorge anche il dubbio che il nudo femminile abbia influito sulla decisione, ma forse mi sbaglio.