venerdì 29 marzo 2013

LA MONTAGNA CHE CAMMINA


Tra i pugili del ventesimo secolo che hanno maggiormente incantato le masse va sicuramente annoverato l’italiano Primo Carnera, che cominciò a combattere per “motivi alimentari” ma ben presto si dimostrò determinato a raggiungere il traguardo del titolo mondiale, punto di svolta di una vita cominciata tra mille privazioni. Con un bel disegno, che media tra realismo e grottesco, ricordando a sprazzi la lezione del grande Will Eisner, Davide Toffolo costruisce tavole dal formato inusuale per un fumetto, spiccatamente verticali e con un limitato numero di vignette, ma dalla felice composizione e di grande freschezza grafica, attente soprattutto a far emergere il Carnera uomo prima del Carnera uomo pubblico. Il rischio di realizzare una noiosa opera didascalica, pericolo maggiore nelle biografie a fumetti, viene quindi superato tramite una narrazione fluida e romanzata, che per la maggior parte del tempo si mantiene su due piani temporali, il 1933 (anno in cui Carnera si aggiudicò il titolo) e il periodo precedente, grazie a frequenti flashback. Toffolo ha anche qualche guizzo geniale, per esempio suggerendo che proprio Carnera potrebbe essere stato uno degli spunti dietro la creazione del personaggio di Superman da parte dei fumettisti Jerome Siegel e Joe Shuster. Il volume si concentra sugli anni pugilistici di Carnera, tralasciando, per motivi di spazio, i successivi, quando dal 1946 si esibì come atleta di catch fino al ritiro nell’amata Italia.

LA SCHEDA
Titolo: Carnera la montagna che cammina
Autore: Davide Toffolo
Editore: Coconino Press
Numero pagine: 160
Anno: 2012 (ma la prima edizione è del 2001)
Prezzo: 16,00 euro

L'ARTISTA DI ROCCIA


Vero e proprio maestro dei war comics americani, Joe Kubert è nato il 18 settembre 1926 a Brooklyn (e purtroppo scomparso il 12 agosto 2012), un quartiere di New York, e ha cominciato a bazzicare il mondo dei fumetti da giovanissimo: a soli undici anni di età faceva già l'apprendista, mentre il suo primo lavoro è stato pubblicato quando aveva tredici anni. Da allora ha prodotto un numero sterminato di tavole, legate ai generi più disparati. Un dettagliato quadro della sua vita, soprattutto professionale, viene dipinto a parole in un recente volume statunitense di Bill Schelly. Partendo dagli antenati ucraini, fino ad arrivare ai figli (di cui due, Andy e Adam, sono a loro volta fumettisti), il volume si dipana cronologicamente lungo tutta l’esistenza di Kubert. Si scopre quindi che ha portato sulla carta le avventure e i drammi di svariati soldati delle due Guerre Mondiali in serie della DC Comics come Enemy Ace, Sgt. Rock, Il soldato Fantasma. Nel 1952, pioniere nel campo, si è dedicato alla realizzazione di fumetti in 3-D. Ha creato il personaggio di Tor, un cavernicolo che si muove in un mondo preistorico pieno di insidie e dalle sfumature fantastiche. Si è occupato anche di Tarzan e di Korak, serie affidategli negli anni Settanta dalla DC Comics, editore per cui ha disegnato anche molti supereroi, tra cui Hawkman, Superman, Batman. Su propri testi a fine anni Ottanta ha creato la serie Abraham Stone, mentre negli anni Novanta è la volta della graphic novel Fax from Sarajevo. Il volume si sofferma su tutto ciò, ma anche sui dietro le quinte e su alcuni dettagli della vita personale. Inoltre, non dimentica il ruolo di insegnante di Kubert, che nel 1976 ha fondato la prestigiosa Joe Kubert School of Cartoon and Graphic Art. Unica pecca imputabile al saggio è la scarsità di immagini, un patrimonio iconografico ricco come quello di Kubert avrebbe meritato di essere mostrato in modo più ampio e magari con qualche immagine a colori.

LA SCHEDA
Titolo: Man of Rock: a Biography of Joe Kubert
Autore: Bill Schelly
Editore: Fantagraphics Books
Numero pagine: 306
Anno: 2008
Prezzo: 19,99 dollari

venerdì 22 marzo 2013

LUCHA LIBRE!


Il libro è americano, come si intuisce dal titolo, ma si tratta di un’edizione bilingue (inglese e spagnolo) del messicano Espectacular de Lucha Libre. Basta sfogliare questo corposo volume, decisamente centrato sulle immagini più che sulle parole, per venire rapiti e incantati da un mondo sconosciuto e pittoresco fatto di lottatori mascherati e di eroi popolari, di sale gremite di spettatori e di esibizioni muscolari, di costumi sgargianti e povera gente. Un repertorio di immagini in bianco e nero e a colori che fa immediatamente comprendere come il fascino della Lucha Libre non si limiti al ring, ma raggiunga le strade e la vita quotidiana. Sorprende vedere i bambini giocare per strada indossando le maschere dei propri eroi, scoprire che il più grande fan di tale sport è stata dona Virginia Aguilera, vecchietta che a oltre novant’anni non si perdeva un incontro di lotta ed era pronta ad affrontare, armata di ombrello, i luchadores cattivi. La presenza femminile è forte anche sul ring, grazie a numerosissime lottatrici, famose quanto i colleghi maschi. E chi pensa che la Lucha Libre sia uno sport violento e volgare non si perda le foto e le parole di atleti come El Belo Greco e Sergio El Hermoso, dai modi eleganti e un po’ effemminati. L’intreccio tra Lucha e quotidiano si evidenzia invece nelle proteste per le elezioni truccate, guidate nel 1988 da alcuni luchadores, o nella figura di Fray Tormenta, un prete trasformatosi in lottatore per salvare un orfanotrofio. A volte la realtà è più fantastica della fantasia… 



LA SCHEDA
Titolo: Lucha Libre – Masked Superstas of Mexican Wrestling
Autori: Carlos Monsivais (testi) e Lourdes Grobet (foto)
Editore: D.A.P.
Numero pagine: 320
Anno: 2005

giovedì 21 marzo 2013

KUNG FU!


Anche se non raggiungono la popolarità degli anni Settanta, in tempi recenti kung fu e arti marziali in genere sono ritornati sulla cresta dell’onda. Merito, ancora una volta, del cinema. Film come Kill Bill, di Quentin Tarantino, hanno omaggiato le star del passato, mentre la diffusione dei DVD ha permesso il recupero di importanti pellicole, come le produzioni dell’hongkonghese Shaw Brothers. Anche i fumetti hanno quindi rispolverato le loro vecchie glorie, rivisitate in un’ottica moderna. Tra i volumi recenti vi è “Le figlie del drago”, incentrato su due character minori del Marvel Universe, Misty Knight e Colleen Wing, poste sotto la luce dei riflettori e supportate solo nel gran finale da un più famoso Iron Fist (tra l’altro anch’egli attualmente al centro di un rilancio negli Usa). Le due gestiscono la Nightwing Restorations, un’agenzia che si occupa di cauzioni e i cui clienti sono i supercriminali più svitati. Se i ridicoli, ma pericolosissimi, delinquenti liberi su cauzione non si presentano in tribunale, le due cacciatrici di taglie si lanciano all’inseguimento. Ma quando ben quattro clienti svaniscono, dopo aver rubato un microchip che contiene un segreto a cui sono interessate le maggiori organizzazioni criminali del mondo, si scatena un vero e proprio putiferio. Gli ingredienti base si riassumono in azione, azione e ancora azione. Non sono più gli anni Settanta e la sceneggiatura è arricchita da una buona dose di ironia e disincanto, ma quando si tratta di menare le mani e di esibirsi in acrobazie e colpi spettacolari, le fanciulle protagoniste non fanno rimpiangere il passato. La giunonica Misty e la flessibile Colleen piroettano e volteggiano entro sexy tutine aderenti che trent’anni fa non avrebbero passato la censura. Se un tempo al centro della scena dominava il torso nudo di Shang-Chi, ora vi sono le tornite curve di due furie in gonnella. Anche gli invincibili kung fu fighter devono piegarsi davanti all’emancipazione della donna.

LA SCHEDA
Titolo: Le figlie del Drago: corpo a corpo
Autori: Justin Grey e Jimmy Palmiotti (testi), Khari Evans (disegni)
Editore: Panini
Numero pagine: 144
Anno: 2007 Prezzo: 11,00 euro

WAR COMICS DI UNA VOLTA…


Anche se i tempi sono cambiati, molte riviste sono scomparse e i dati di vendita non sono più quelli di un tempo, in Inghilterra i war comics continuano a essere pubblicati. Negli ultimi anni la casa editrice Prion sta ristampando in edizioni da libreria molto materiale della Fleetway. Si tratta di volumi monografici di circa 800 pagine e dalla copertina semirigida, in cui vengono raccolte una dozzina di storie prelevate dai vecchi settimanali: War Picture Library, Battle Picture Library, ecc. Tra i più recenti vi è “Death or Glory”, volume uno della Battle Picture Library Collection. Chi mastica un po’ di inglese può immergersi nella lettura di questo corposissimo tomo (che tra l’altro fa un’ottima figura sugli scaffali di una libreria), scoprendo che tutto sommato le storie contenutevi sono ancora gradevoli. Certamente il costante uso delle didascalie e la struttura rigida delle tavole sono stati superati dal moderno modo di narrare, più rapido e visivamente accattivante, ma il disegno di matrice realistica, le sapienti inquadrature, la cura per armi e uniformi non hanno nulla da invidiare a fumetti contemporanei. Spiace solo che i redazionali consistano unicamente in due paginette introduttive e che manchino i nomi degli autori (evidentemente difficili da rintracciare), ma basta una visione dell’immagine di copertina, pittorica come tutte quelle della Fleetway, per invogliare alla lettura.


LA SCHEDA
Titolo: Death or Glory
Autori: AA.VV. (curatore: Steve Holland)
Editore: Prion
Numero pagine: 776
Prezzo: 14,99 sterline

giovedì 7 marzo 2013

IL "MIO" ROBIN HOOD


Oggi ho trovato, in una libreria dell'usato a Salsomaggiore Terme, un libro di Robin Hood, lo stesso a cui ero attaccatissimo da bambino (intorno ai 7 anni) a tal punto da indossare un cappello con la piuma identico al suo. Per soli 3,50 euro un grandioso viaggio nel mondo dei ricordi. Il volume è illustrato da Antonio D'Agostini. Fra tutti gli illustratori della Malipiero, probabilmente Antonio D'Agostini (Vicenza, 1942 - 2011) è stato quello che ha ottenuto maggior successo anche come pittore. Fondatore della casa editrice Avalon, ha acquisito una certa notorietà producendo il volume King Arthur da lui scritto ed illustrato al quale sono seguite diverse mostre personali e pubblicazioni.

mercoledì 6 marzo 2013

UNA MOSTRA PER LUPIN III


Gli interessati si affrettino, perché la mostra dedicata a Lupin chiuderà il 24 marzo. Il Sakura City Museum of Art (285-0023 210, Shinmachi, Sakura-shi, Chiba, Japan) sta infatti ospitando un'esposizione di tavole originali e manoscritti di Monkey Punch, ma anche cel delle varie animazioni e curiosità varie. Un'occasione imperdibile per i fan del simpatico ladro.

domenica 3 marzo 2013

CREPAX FANTASCIENTIFICO


Continuo ad amare di più il Crepax illustratore rispetto a quello fumettista. Ecco una bella cover della rivista Galaxy, esempio di efficace semplicità.

©eredi Crepax