lunedì 27 dicembre 2010
LANCIOSTORY IN EDICOLA
Lanciostory (e il "fratello" Skorpio) sono settimanali spesso ignorati dagli addetti ai lavori, ma contengono materiali molto interessanti. Certamente il valore di questi ultimi è discontinuo e il fatto che vengano pubblicati a puntate fastidioso (fatti che spingono anche il sottoscritto a seguirli a singhiozzo, preferendo i bei cartonati nei quali vengono talvolta raccolte le storie). Il numero attualmente in edicola (vedi cover) è però fortemente consigliato, partono infatti due nuove serie francesi molto promettenti: "I corsari di Alcibiade" (di Denis-Pierre Filippi ed Eric Liberge, pubblico la vignetta di apertura in fondo a questo post) e "Acqua alta" (di Schmitt). Si tratta di serie di genere fantastico (simil steampunk la prima, più fantascientifica la seconda) che ben promettono, sia dal punto di vista narrativo sia da quello grafico, creando mondo originali e intriganti. Buoni anche altri fumetti ospitativi, come la prima parte di una nuova storia di "La tigre bianca" (di Didier Conrad e Yann). Di alcune di queste storie avremo magari modo di parlare più in dettaglio in futuro.
domenica 26 dicembre 2010
BUONI PROPOSITI PER IL 2011
Alzarsi prima la mattina.
Leggere più libri.
Scrivere più libri.
Far decollare il blog sulle ray gun.
Ripartire (seriamente) con twitter (davidcastel).
Postare più notizie.
Divertirmi di più nelle cose di tutti i giorni.
Segnare più gol a calcetto.
Leggere più libri.
Scrivere più libri.
Far decollare il blog sulle ray gun.
Ripartire (seriamente) con twitter (davidcastel).
Postare più notizie.
Divertirmi di più nelle cose di tutti i giorni.
Segnare più gol a calcetto.
giovedì 23 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
COPERTINA DI ROTTURA?
Il Lanciostory in questione è di un paio di mesi fa, ma è rimasto fino a oggi sulla mia scrivania perché mi ha colpito l'immagine di copertina. Una donna a seno nudo sulla cover di una rivista di fumetti (non vietata ai minori) di questi tempi non è poi così normale. Certamente i nudi femminili sono sfruttati un po' da tutti (dai settimanali tipo Panorama alle trucide trasmissioni televisive), ma sul fronte dell'editoria a fumetti c'è ancora un certo timore di "ripercussioni". Quegli stessi media che sfruttano ampiamente le nudità (Panorama e TV già citati, per esempio) sono infatti pronti a scagliarsi addosso ai fumetti se lo fanno a loro volta (a proposito, lo sapete, vero, che i manga sono tutti erotici?). Insomma, a prescindere da qualsiasi opinione, quella di Lanciostory mi è parsa una scelta coraggiosa.
PIN-UP NATALIZIE
Il Natale è stato fonte di ispirazione per molte pin-up in tema. L’illustratore Gil Elvgren, specializzato in immagini di fanciulle, realizzò diverse pin-up in abbigliamento invernale, dominate dal rosso e dal bianco (i colori dell'abito di Babbo Natale) e da paesaggi innevati. Come l'illustrazione Out in the Cold, del 1954, in cui traspare il tipico gusto americano del tempo, con una passione per le fulgide bellezze bionde, molto lontane dalle anoressiche modelle odierne. Un gusto che ha fatto proprio anche un fumettista contemporaneo, Frank Cho (celebre per la strip Liberty Meadows), che immortala più volte la propria Brandy (sempre da Liberty Meadows) in vesti natalizie che lasciano intravedere le sue procaci forme.
Un altro fumettista, Alejandro Falugi, ama far posare spesso la propria creatura, la lentigginosa Amanda creata dallo scrittore Robin Wood, col cappello del vecchio Santa Claus e glutei ampiamenti esposti, quando al barbuto portatore di doni non si avvinghia in un abbraccio sospetto (che ne penserà la signora Claus?).
Tornando indietro nel tempo, un lungo discorso andrebbe fatto sulla striscia Male Call grazie alla quale nel 1942 il fumettista americano Milton Caniff traspone in striscia l'idea della pin-up, creando un personaggio femminile destinato a sollevare il morale delle truppe americane. L'affascinante Miss Lace svolge ovviamente il proprio compito anche nel giorno di Natale, con grande soddisfazione dei soldati. Insomma, Buon Natale a tutti, gente!
PATRIOTTISMO
domenica 19 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
12 DICEMBRE
"12 dicembre 1747. Eventi straordinari si sono stranamente intrecciati alla mia vita, prima ancora di entrare in contatto con i loro protagonisti e addirittura prima di sapere della loro esistenza. Suppongo che la maggior parte dei vecchi, come me, preferisca rivolgere lo sguardo alla carriera passata con un senso di appassionato interesse e di tenero ricordo, piuttosto che osservare gli avvenimenti – probabilmente molto più interessanti per tutti gli altri – che si stanno svolgendo sotto i loro occhi. E ammesso che generalmente sia questo l'atteggiamento dei vecchi, quanto più lo è per me!… Accingendomi a scrivere la strana storia legata all'infelice Lucy, devo iniziare da un tempo molto più antico. Io stesso venni a sapere le vicende della sua famiglia solo dopo aver conosciuto lei; ma, per rendere comprensibile il racconto a tutti, devo disporre gli eventi secondo la loro successione cronologica, non secondo l'ordine in cui io li appresi."
da "La Clarissa" di Elisabeth Gaskell, del 1856
da "La Clarissa" di Elisabeth Gaskell, del 1856
VOLUMI GIRAMONDO
Certe volte mi domando quale storia ci sia dietro un libro, un fumetto o una rivista, che compero. Chi l'ha letto in precedenza, dove è stato, se è piaciuto o meno… Ovviamente non mi riferisco ai fumetti e ai libri nuovi, comprati in edicola o libreria, ma a vecchi volumi, materiale usato. È il caso di questo "Daily Mail Boys Annual", acquistato un paio di giorni fa su una bancarella nella città di Parma. Per chi non lo sapesse, gli Annual sono pubblicazioni, annuali appunto, che andavano fortissimo in Inghilterra fino agli anni Settanta. Alcuni esistono ancora oggi, ma sono molto meno e decisamente meno popolari. In poche parole si tratta di volumi cartonati che raccolgono il meglio di una rivista (fumetti, racconti, articoli, ecc.) pubblicati in vista del Natale per diventare strenne natalizie per i giovani lettori inglesi. Spesso si trovano le dediche di genitori, nonni, zii, ecc. sulla prima pagina. L'annual appena aggiuntosi a quelli già presenti nella mia libreria dovrebbe essere del 1956 (la data non è riportata, ma da alcuni dettagli interni sembrerebbe di quell'anno). Sfogliandolo, oltre al luogo di stampa (London) mi imbatto in un piccolo adesivo di una libreria presso la quale è sostato (chissà quando), la Arcadian Bookshop, che non ha sede in Inghilterra, ma a Johannesburg (Sud Africa). Insomma, il volume è passato da Londra a Johannesburg a Parma (e magari anche per altri luoghi, ma non mi è dato saperlo), dimostrandosi un discreto viaggiatore, deliziando più di un giovane lettore e, ora, anche un attempato fanatico della carta stampata.
mercoledì 8 dicembre 2010
BABBO NATALE
Ormai è l'8 dicembre, si può quindi cominciare a postare qualcosa in tema natalizio…
Oggi si parla parecchio di globalizzazione, come se si trattasse di un fenomeno recente, eppure “fenomeni di globalizzazione” esistono da quasi un secolo e, almeno una volta, ci ha messo lo zampino un illustratore. In periodo natalizio è doveroso ricordare che la rappresentazione iconografica di Babbo Natale che tutti conosciamo, e che è diffusa in tutto il mondo, nasce nel 1931 grazie a un illustratore, Haddon H. Sundblom, che la portò sulla carta su richiesta della Coca-Cola. Proprio così, in occasione di un'imponente campagna pubblicitaria The Coca-Cola Company chiese a Sundblom di realizzare un Santa Claus che incarnasse lo spirito dell'azienda.
Ma chi era Haddon Hubbard Sundblom? Nato a Muskegon, nel Michigan, il 22 giugno 1899, e scomparso il 10 marzo del 1976, Sundblom, Sunny per gli amici, dopo un'infanzia difficile e scuole d'arte serali approdò nel mondo dell'illustrazione commerciale. In tempi in cui la fotografia era ai primordi e la televisione praticamente non esisteva, la maggiore risorsa per la pubblicità erano proprio gli illustratori, o pittori commerciali se preferite, dato che negli anni Venti erano i colori a olio e la tela i principali strumenti di lavoro di questi artisti.
Sundblome nel 1930 fu contattato dalla Coca-Cola perché realizzasse delle immagini pubblicitarie, il risultato piacque talmente tanto che l'azienda l'anno successivo gli commissionò un'immagine natalizia con Santa Claus. Quale modello per il corpulento portatore di doni, inizialmente Sunny si ispirò a un suo vicino, un venditore in pensione, poi capì che il proprio volto poteva essere l'ideale. Santa Claus ebbe quindi la sua faccia. I colori dell'abito, rosso con bordature bianche, erano quelli istituzionali della Coca-Cola. Per le atmosfere si ispirò invece al poema del 1822 di Clement Moore dal titolo 'Twas the Night Before Christmas, ecco quindi elfi e gnomi di contorno. In dipinti di matrice classica, con una grande attenzione nell'uso della luce, emerse un mondo fiabesco eppure credibile, al cui centro vi era un paffuto signore vestito di rosso e dalla gote rubiconde, ovviamente con una bottiglia di Coca Cola in mano. Sundblom ha disegnato Santa Claus fino al 1964, ma quello che più importa è che il “suo” Santa Claus è diventato di tutti, dato che da allora chiunque lo rappresenti, in qualsiasi parte del mondo, ne riporta le medesime caratteristiche.
Ovunque tu sia, Sunny, ti ringraziamo e ti auguriamo Buon Natale!
lunedì 6 dicembre 2010
6 DICEMBRE
"Dove si trovavano essi in quel momento, alle otto del mattino di quel giorno che in Terra era chiamato il 6 dicembre? Certamente vicino alla Luna, ed anzi abbastanza vicino perché essa loro apparisse come un immenso parafuoco nero posto innanzi al firmamento. Quanto alla distanza che li separava, era impossibile determinarla. Il proiettile, obbedendo a forze inesplicabili, aveva rasentato il polo nord del satellite a meno di cinquanta chilometri. Ma, da due ore dacché era entrata nel cono d'ombra, questa distanza s'era accresciuta o diminuita?"
da "Intorno alla Luna" di Jules Verne, del 1870
da "Intorno alla Luna" di Jules Verne, del 1870
sabato 4 dicembre 2010
4 DICEMBRE
"4 dicembre.
La merla è ancora davanti a me sul tavolo. Ha un po' meno appetito dei giorni scorsi. Invece di chiamarmi senza sosta, sta ferma al suo posto, non sporge più la testa dal buco della scatola, vedo spuntare appena le piume della sommità del capo. Questa mattina, nonostante il freddo, sono andata al vivaio con i signori Razman. Sono rimasta indecisa fino all'ultimo momento, la temperatura era tale da scoraggiare persino un orso e poi, in una nicchia scura del mio cuore, c'era una voce che mi diceva che te ne importa di piantare altri fiori?"
da "Va' dove di porta il cuore" di Susanna Tamaro, del 1994
La merla è ancora davanti a me sul tavolo. Ha un po' meno appetito dei giorni scorsi. Invece di chiamarmi senza sosta, sta ferma al suo posto, non sporge più la testa dal buco della scatola, vedo spuntare appena le piume della sommità del capo. Questa mattina, nonostante il freddo, sono andata al vivaio con i signori Razman. Sono rimasta indecisa fino all'ultimo momento, la temperatura era tale da scoraggiare persino un orso e poi, in una nicchia scura del mio cuore, c'era una voce che mi diceva che te ne importa di piantare altri fiori?"
da "Va' dove di porta il cuore" di Susanna Tamaro, del 1994
venerdì 3 dicembre 2010
SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE! 31
Entro in un negozio di giocattoli. Per un articolo cerco le ultime novità della Lego: dei robot che si ispirano agli anime. La proprietaria, una gentile signora di una certa età, mi accompagna cerimoniosa allo scaffale. Poi domanda: “quanti anni ha il bambino?” Risposta: “ce l'ha davanti.” La signora sorride pensando che io scherzi, poi capisce che dico sul serio. “Oh, scusi”, balbetta allontanandosi con la scusa di lasciarmi scegliere. Sospetto che abbia telefonato ai carabinieri…
giovedì 2 dicembre 2010
ADDIO, LESLIE
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