Era circa la metà degli anni Ottanta, quando ancora internet era roba da fantascienza, gli aspiranti giornalisti, fumettisti, narratori, illustratori ecc. facevano rivistine su carta. Le fotocopiavano e le spedivano (già, in buste affrancate, preistoria). C’eravamo anche io e il mio amico Ezio, oltre a tutti i collaboratori. I testi scritti a macchina, gli impaginati messi assieme con carta e colla, le mani nere per il toner delle fotocopiatrici. Adesso che sono quasi diventato vecchio e non piace quasi nulla (cit.) rimpiango quelle rivistine di carta (fanzine, le chiamavamo), l’odore dell’inchiostro e le missive che arrivavano con le (poche) richieste dei lettori. Uno di questi giorni mi metto di buzzo buono e realizzo una nuova fanzine da fotocopiare. Per me, non per voi, che tanto non capireste…
venerdì 2 novembre 2018
C'ERAVAMO TANTO AMATI…
Era circa la metà degli anni Ottanta, quando ancora internet era roba da fantascienza, gli aspiranti giornalisti, fumettisti, narratori, illustratori ecc. facevano rivistine su carta. Le fotocopiavano e le spedivano (già, in buste affrancate, preistoria). C’eravamo anche io e il mio amico Ezio, oltre a tutti i collaboratori. I testi scritti a macchina, gli impaginati messi assieme con carta e colla, le mani nere per il toner delle fotocopiatrici. Adesso che sono quasi diventato vecchio e non piace quasi nulla (cit.) rimpiango quelle rivistine di carta (fanzine, le chiamavamo), l’odore dell’inchiostro e le missive che arrivavano con le (poche) richieste dei lettori. Uno di questi giorni mi metto di buzzo buono e realizzo una nuova fanzine da fotocopiare. Per me, non per voi, che tanto non capireste…
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