La recensione che segue è stata realizzata dal sottoscritto qualche mese fa, per una nuova rivista (non di fumetti o sui fumetti, ma di cultura generale per un pubblico maschile). Assieme a dei boxini (che non metto) sarebbe dovuta diventare una rubrica fissa all'interno della suddetta rivista. Avevo scelto anche un taglio particolare, un po' folle, proprio perché non diretta a un pubblico di "impallinati". La rivista non è uscita e dalla redazione non mi rispondono (mah…), quindi ho pensato di pubblicarla qui, almeno qualcuno la legge. E poi il fumetto (Kids with Guns) è bello.
Siamo stati tutti bambini e a dire il vero qualcuno non è mai cresciuto, incluso chi scrive. È la sindrome di Peter Pan, qualcosa che potrebbe apparire disdicevole alla gente comune, ma perfetta per chi fa il fumettista. Sembra esserne affetto anche Capitan Artiglio. Un uomo misterioso, e i più svegli avranno già capito che Capitan Artiglio è un nome d’arte, mentre quello vero, o quantomeno quello anagrafico, è Julien Cittadino. Dopo vari lavori come grafico e illustratore, soprattutto di copertine di album musicali, decide che da grande farà il fumettista. Ecco, quindi Kids with Guns, volume di debutto e primo di una trilogia. Un graphic novel (massì, facciamo gli snob e usiamo questa definizione che fa tanto colto) che è un po’ difficile da catalogare. Immaginate di prendere dinosauri, cowboy, pistoloni, scarpe da ginnastica alla moda, piramidi egizie, alieni, droni e di stiparli tutti in un frullatore. Aggiungete abbondanti manciate di colori, tanti colori, coloratissimi colori, e accendete l’elettrodomestico. Dopo due o tre minuti spegnete il frullatore, togliete il coperchio, aggiungete altri colori e via con un’altra bella frullata. Il risultato, steso su fogli di carta sarà Kids With Guns. Non è abbastanza chiaro? Va bene, ve lo spiego in modo più semplice. Tre fratelli con poteri mistici di cui sanno ancora poco si ritrovano con una bambina senza nome che spara più veloce di chiunque altro, in una frontiera rovente dove i sauri feroci sono solo il minore dei problemi. Come? Vi sembra ancora poco chiaro? Va bene, ci riprovo, ma per l’ultima volta. Immaginate che Kids with Guns sia una comune storia di cowboy, con tanto di fuorilegge e di sbirri che li inseguono. I tre fratelli Doolin sono i fuorilegge inseguiti e uno di loro, Dave, ha appena adottato una bambina. Solo che i personaggi non si muovono in un comune paesaggio western, ma nella misteriosa “vallata” dove cavalcano feroci dinosauri multicolore, sono inseguiti da guardie semirobotiche e frequentano saloon gestiti da alieni. Tutto chiaro adesso? Ci troviamo di fronte a un melting pot che sembra uscito dai sogni di un divoratore di crostini (questa è una battuta per fanatici dei fumetti, se non l’avete capita cercate su google) e che è pronto a inglobare il lettore in atmosfere pop davvero intriganti.
È lo stesso Capitan Artiglio a svelare “ho inserito in questo fumetto tutto quello che mi piaceva”, tra cui ovviamente i giganti preistorici: “ i dinosauri mi appassionano da sempre”. E a chi non piacciono i dinosauri?! Ma il Capitano fa di più, “tutto l’universo di Kids with Guns deve rispecchiare l’infanzia e un percorso di crescita.” Non è un caso, quindi, che la protagonista sia una bimbetta, ma una bimbetta che ha imparato a sparare prima di parlare. “Per la creazione del mio personaggio”, spiega, “mi sono ispirato principalmente ad Alita di Yukito Kishiro e alla ragazzina cowboy Ming Chao di Et Cetera, manga sconosciuto in Italia.” Ed ecco un altro pezzo di questo riuscito collage: i manga, ovvero per quei due che ancora non lo sapessero, i fumetti giapponesi. Da quella scuola fumettistica Capitan Artiglio prende soprattutto la libera impostazione delle tavole e un particolare gusto per le onomatopee, ma il suo disegno e la caratterizzazione dei personaggi ricordano più il fumetto indipendente occidentale. D’altra parte, per fare un buon minestrone è necessario usare molti vegetali differenti. Quindi ben vengano le situazioni da spaghetti western, la passione per Quentin Tarantino e gli omaggi al suo Bastardi senza Gloria. Potrei annoiarvi ancora a lungo citando le altre fonti di ispirazione, dalla musica ai videogiochi, ma credo sia il momento di smetterla con le ciance. Piuttosto, è ora di dedicarsi alla lettura di Kids with Guns, magari mettendo in sottofondo la canzone Kids With Guns dei Gorillaz (un gruppo che di fumetti se ne intende) a tutto volume. Nuff said!
SCHEDA
Titolo KIDS WITH GUNS
Autore CAPITAN ARTIGLIO
Editore BAO PUBLISHING
Pagine 208 - 20,00 EURO
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