venerdì 7 gennaio 2011

MUMBLE MUMBLE… 21

Un annetto fa circa pubblicavo un post in cui sottolineavo che il mercato dei manga in Italia è meno florido di quanto si pensi, con la maggior parte delle testate che vendevano poche (pochissime) migliaia di copie ciascuna. Non voleva essere un intervento polemico (perché, poi?) ma una semplice fotografia della situazione. Diversi editori lo hanno preso come una sorta di attacco, vantando floridissimi dati di vendita (ma senza divulgarli). Oggi leggo un posti di Federico Colpi, a capo della casa editrice d/visual, che tra l'altro afferma: "viene quasi da ridere a ricordare come, ai tempi di Granata, si pensasse di chiudere 'Nausicaa' perche’ vendeva meno di 15.000 copie, quando oggi un manga - a parte un paio di blockbusters - stenta ad arrivare alle 2500". Evidentemente non sono l'unico "visionario" in circolazione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Suprata la grande ed effimara ubriacatura degli anni novanta, mi chiedo davvero quale futuro si prospetta per il mercato dei manga in Italia,s e si vuole continuare a considerarlo una mucca da mungere in eterno senza darle mai un po' di biava, e soprattutto se non si capisce che, passata la moda, quello che resta da fare è cercare di non perdree quella nicchia di appassionati, nutrirla, mantenerla solida. I manga non potranno mai essere un fenomeno di massa. Solo singoli brand spinti dalle tv, come Naruto o One Piece, possono rivolgersi alle masse. Ma in quanto brand spinti dalle tv, non in quanto manga. Anzi, mi verrebbe da dire "benché manga"...
Cristian