Sono passati ormai 50 anni dall'uscita della prima avventura di Paperinik (8 giugno 1969), versione batmaniana di Paolino Paperino, eppure quella storia, "Paperinik il diabolico vendicatore", e le seguenti hanno conservato intatto il loro fascino. Nonostante alcune ingenuità perdonabili, come il fumo ipnotico, le avventure di questo papero mascherato rimangono dei classici del fumetto Disney di produzione nostrana (Guido Martina alla macchina da scrivere e Giovan Battista Carpi alle matite). Nelle storie di Paperinik vi sono tutte le caratteristiche che hanno fatto la grandezza dei paperi: la pigrizia di Paperino, l'avarizia di Paperone, la fortuna di Gastone, la civetteria di Paperina, l'intraprendenza di Qui, Quo, Qua, con l'aggiunta di un nuovo ingrediente, il mistery, dato dalla doppia identità di Paperino che di notte si trasforma nel suo tenebroso e, una volta tanto efficiente, alter ego Paperinik. Una lezione appresa dal fumetto supereroico statunitense, quella della doppia identità, e ben applicata. I marchingegni diabolici di Paperinik funzionano benissimo, meglio di quelli di James Bond, e durante il giorno Paperino non ha certo bisogno di inforcare gli occhiali o di fingersi stupido per non far sospettare di sé. Insomma, auguri Paperinik!