venerdì 22 giugno 2018

LAMÙ COMPIE 40 ANNI


Quaranta anni fa è giunta dallo spazio la più temibile delle minacce: una bellissima aliena in bikini! Come? Non sembra una minaccia? Prima di esserne certi state a vedere quali guai è in grado di combinare e, soprattutto, di quali disastri si rende responsabile il terrestre di cui è innamorata. Senza parlare del codazzo di creature che si porta dietro…

Gli abitanti del pianeta Oniboshi, in orbita attorno alla stella Uru, decidono di invadere la Terra. Gli alieni, più lungimiranti di quanto ci si aspetterebbe, si mettono però d'accordo con gli esseri umani per evitare una sanguinosa guerra. Gli scontri fisici vengono sostituiti da una semplice gara: un essere umano dovrà rincorrere e cercare di acchiappare un alieno. L'uomo è scelto a caso da un computer, e si rivela essere l'adolescente Moroboshi Ataru. Il rappresentante alieno è invece l'affascinante principessa Lamù. Seppur con parecchie difficoltà e l'uso di qualche trucchetto, Ataru riesce a vincere la gara, ma Lamù si innamora di lui e decide di restare sulla Terra. È l’inizio di una sarabanda di avventure fatta di equivoci, affetti corrisposti e non, scontri tra culture, terrestri allupati e alieni stravaganti. Una sorta di enorme giostra del divertimento che in Giappone è nota col titolo Urusei Yatsura, traducibile all’incirca come “i casinisti della stella Uru”.

IL MANGA
Scritto è disegnato da Takahashi Rumiko, il manga Urusei Yatsura (noto in Italia come Lamù, dal nome della protagonista) viene pubblicato tra il 1978 e il 1987 sulla rivista Shonen Sunday della casa editrice Shogakukan, appassionando un pubblico sia maschile sia femminile, come spesso accade alle serie della Takahashi. Merito di una storia che mescola sapientemente umorismo e azione, sentimenti e trovate fantastiche, bishojo (belle ragazze) e paradossi fantascientifici. Tutto parte dalla convivenza tra il terrestre e l’aliena, che non è certo delle più semplici, dato che Ataru oltre a essere sfacciato e sgraziato è sempre pronto a correre dietro a qualsiasi ragazza terrestre, in particolar modo alla coetanea Shinobu che, ingelosita da Lamù, si lega all'aristocratico Mendo, al contrario attratto dall'aliena con cornina e discinto bikini. Al contempo tutti i compagni di classe di Ataru sbavano dietro a Lamù e accusano Ataru di tenerla prigioniera. Spuntano poi altre belle ragazze concupite da Ataru e compagni, extraterrestri un tempo legati sentimentalmente a Lamù e ogni sorta di creature buffe e pericolose. Ne consegue una babele di intricate situazioni, divertenti e vivacissime, in cui l’infuriata aliena colpisce con scariche ad alto voltaggio il malcapitato Ataru ogni qualvolta posa lo sguardo su una ragazza, mentre scontri apocalittici devastano la scuola e il quartiere di Tokyo dove abita Ataru. Un crescendo di distruzione che non impedisce ai protagonisti, all’inizio di ogni nuova puntata, di ricominciare all’infinito il loro eterno teatrino.

GLI ANIME
L’equazione manga di successo uguale anime di successo si applica con efficacia anche a Lamù, che nel 1981 diviene una lunghissima serie televisiva in 195 episodi, prodotta da Kitty Films, Studio Pierrot e Fuji Television. Il tratto della Takahashi, ai tempi della pubblicazione dei primi episodi ancora grezzo, viene addolcito e reso maggiormente accattivante. Le trame degli episodi attingono a piene mani dal manga, ma dato il loro grande numero vengono ideate anche storie totalmente nuove. Inoltre, gli animatori si divertono a inserire citazioni di altri anime famosi, come Rocky Joe, Ken il guerriero, Nausicaä, Cyborg 009, ecc.
Oltre che di un divertentissimo manga e una serie televisiva, i personaggi di Urusei Yatsura divengono protagonisti anche di molti film altrettanto esilaranti, per l’esattezza 11 OAV e 6 lungometraggi cinematografici. Alcuni di questi ultimi sono affidati alla regia di Oshii Mamoru, che già ha collaborato alla serie televisiva, il quale vi inserisce una forte componente onirica. È in particolare in Beautiful Dreamer (del 1984) che emerge tale caratteristica, grazie a un escamotage che costringe tutti i personaggi a rivivere all’infinito la stessa giornata.
Visto anche il lungo lasso temporale che passa dalla prima puntata della serie televisiva (1981) all’ultimo lungometraggio (1991), come accaduto per il manga anche il disegno degli anime si evolve e Sei sempre il mio tesoruccio, film conclusivo e celebrativo del decennale, vanta un tratto abbastanza differente, che si avvicina più a Ranma ½ (successiva serie della Takahashi) che non ai primi episodi di Lamù.

PUBBLICO E INFLUENZE
Così come il manga, anche gli anime di Lamù tendono ad accattivarsi le simpatie di un pubblico di entrambi i sessi. Non solo, pur essendo ospitato su una magazine diretta a un pubblico di ragazzini, Urusei Yatsura piace anche agli adolescenti e addirittura agli adulti. Difficile individuare il motivo di una popolarità tanto trasversale, ma certamente una delle sue componenti principali sta nella capacità di abbinare quotidiano e fantastico. Una particolare miscela che la Takahashi confessa di avere in parte assorbito dai libri di Tsutsui Yasutaka, scrittore attualmente ben noto ai fan di manga e anime (a suoi romanzi sono ispirati i lungometraggi in animazione Paprika e La ragazza che saltava nel tempo), ma a fine anni Settanta noto principalmente ai lettori di fantascienza. Sempre da Tsutsui arriva il gusto per lo slapstick, ovvero per la comicità basata sul linguaggio del corpo, di cui i personaggi Urusei Yatsura sono estremamente dotati. Con le loro movenze buffe, le espressioni facciali esagerate, una gestualità eccessiva per i giapponesi, inviano continui messaggi a lettori e spettatori, moltiplicando l’effetto comico. Alla fine, resta solo un dubbio: ma sono più casinisti gli alieni giunti dal pianeta Oniboshi o i singolari terrestri incontrati a Tokyo?