giovedì 13 gennaio 2011

13 GENNAIO

"Il tredici gennaio del corrente anno milleottocentosessantacinque, a mezzogiorno e mezzo, a Elena Ivanovna, la consorte di Ivan Matveic, mio colto amico, collega e in parte anche lontano parente, venne il desiderio di vedere il coccodrillo che veniva mostrato, dietro pagamento di una certa somma, nel Passage. Avendo già in tasca il biglietto per un viaggio all'estero (che voleva intraprendere non tanto per motivi di salute, quanto per curiosità) e avendo di conseguenza già ottenuto un congedo dal servizio ed essendo dunque quel mattino assolutamente libero, Ivan Matveic non solo non si oppose alla realizzazione del desiderio della sua consorte, ma anzi fu anch'egli infiammato da quella curiosità. 'Splendida idea' disse tutto contento ' andiamo a vedere il coccodrillo! Accingendomi a visitare l'Europa, non è male che ancora in patria io conosca gli indigeni che la abitano', e con queste parole, presa sottobraccio la sua consorte, si diresse immediatamente con lei verso il Passage. Da parte mia, io mi accodai a loro, secondo la mia abitudine, nelle vesti di amico di famiglia. Non avevo mai visto Ivan Matveic in una disposizione d'animo così favorevole come era in quel mattino per me memorabile - com'è vero che non conosciamo in anticipo la nostra sorte!"

da "Il coccodrillo" di Fedor Dostoevskij, del 1865

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