martedì 29 gennaio 2013

UN GRAPHIC NOVEL INGLESE


Da uno scaffale della mia libreria salta fuori un volume inglese (un brossurato della Titan Books) dal titolo “London’s Dark”, pubblicato nel 2002 ma contenente la ristampa di una storia del 1989. 
Londra, Seconda guerra mondiale. Sotto i bombardamenti dell'aviazione tedesca, la popolazione della capitale inglese vive alcuni dei suoi momenti più tragici. Jack Brooks avrebbe voluto arruolarsi, ma il suo cuore malandato non glielo ha permesso. Il suo desiderio di essere utile alla patria lo porta quindi a far parte dell'A.R.P. (Air Raid Precautions), corpo che si occupa di aiutare i civili durante e dopo i bombardamenti. In una City in buona parte trasformata in macerie, si imbatte nella bella Sophie, che sostiene di poter parlare con i defunti. In bilico tra lo scetticismo della mente e le debolezze del cuore, viene da quest'ultima coinvolto nella ricerca di una assassino la cui vittima grida vendetta dall'oltretomba. Una storia in sole quarantaquattro tavole che, con un tratto sporco e graffiato adatto alle atmosfere di devastazione, abbina con grande equilibrio realismo storico e tematiche fantastiche, dovere e amore. 
Nota di merito anche per la cover, impostata come se si trattasse della copertina di un vecchio paperback, stropicciato e spiegazzato dopo la lettura. Un pizzico di fascino in più per un volume che già meritava ampiamente la lettura.  


Per le immagini ©James Robinson e Paul Johnson

martedì 22 gennaio 2013

UNA PUBBLICITÀ PER TERRY


Nel 1934 Joseph M. Patterson, boss del Chicago Tribune-New York Syndicate, necessita di una nuova striscia d’avventura per i suoi quotidiani. Arriva in suo aiuto Milton Caniff, un giovane disegnatore che gli propone una serie incentrata su un avventuriero che si trova di fronte ai peggiori ceffi del pianeta, un ragazzino che lo accompagna, scenari esotici e belle donne. La proposta non ha ancora un titolo, che viene trovato da Patterson: "Terry e i pirati". Hanno così inizio le gesta del ragazzino chiamato Terry Lee e dell’aitante avventuriero Pat Ryan, nei mari della Cina alla ricerca di un tesoro
A loro presto si aggiungono il buffo cuoco cinese Gorge Webster “Connie” Confucius, la bomba bionda Dale Scott e molti altri. Con gli anni, il protagonista cresce e la serie – pur mantenendo il titolo – si sposta decisamente su tematiche belliche, con Terry che diventa sottotenente dell’aviazione statunitense. 
Nel 1950 il fumetto diventa anche una serie televisiva, attirando anche l'attenzione di uno sponsor, la bibita Canada Dry ("the best drink of all", dice la pubblicità), per cui vengono realizzati diversi manifesti con disegni dei personaggi e tre albetti a striscia, con tre mini avventure, regalati nelle confezioni da sei bottiglie. In questo posto trovate immagini della pubblicità, cover e striscia di apertura di uno degli albi.




mercoledì 16 gennaio 2013

FUMETTI IN 3D



La rivista per iPad Comx Dome (scaricabile GRATUITAMENTE in Applestore: Accedete allo store presente all'interno dell'applicazione "iBooks" e cercare il magazine per nome o nella categoria "Comics") ospita anche una mia rubrica dal titolo "Fumetti in 3D". In pratica si tratta di mie foto di "soldatini" (ma anche action figure, miniature, ecc.) di personaggi dei fumetti accompagnate da brevi testi. Se non l'avete ancora vista datele una sbirciatina…

lunedì 14 gennaio 2013

NOSTALGICI CAMPIONI


Panini Comics annuncia, per il mese di marzo, l'uscita in edicola di due paperback (nella collana Marvel Collection Special) dedicati ai Campioni, serie Marvel degli anni Settanta.
Primo gruppo del Marvel Universe ad avere sede a Los Angeles, i Campioni si dimostrano estremamente eterogenei. I componenti del gruppo sono infatti Uomo Ghiaccio e Angelo (fuoriusciti dagli X-Men), Ercole (divinità del pantheon greco), Vedova Nera (ex spia russa) e Ghost Rider (giustiziere soprannaturale), supereroi che non hanno nulla in comune. A loro in seguito si unisce Stella Nera, mutante russa. Il gruppo si regge economicamente grazie ai finanziamenti di Angelo, che utilizza la propria ricchezza per dargli una certa tranquillità. Anni dopo è lo stesso Uomo Ghiaccio a definire “imbarazzante” l’esperienza dei Campioni, aggiungendo: “lo sapete quanto è difficile trovare supercriminali a Los Angeles?” 
In effetti la serie è abbastanza infantile, eppure ricordata con nostalgia da chi (come il sottoscritto), la lesse in gioventù.



per le immagini ©Marvel

domenica 13 gennaio 2013

CAPITAN BUKOWSKI


 "Strano", ho pensato aprendo questo libro, "credevo che Bukowski non fosse tipo da scrivere diari". La risposta me la da lo stesso autore poche pagine più avanti: "trovo che chi tiene un diario e ci scrive i suoi pensieri sia una testa di cazzo. Io lo faccio soltanto perché qualcuno me lo ha proposto, quindi vedete che non sono nemmeno una testa di cazzo originale". Eccolo qui il vero Charles Bukowski: sboccato, irriverente, anarchico, ubriaco, incompatibile con gli uomini e col mondo. Ma anche ironico, sagace, "vero". Uno scrittore, non per fama, non per soldi (anche se quelli fanno comodo e possono spingere a tenere un diario), per se stesso. Un libro scritto nei due anni precedenti la morte, che torna di continuo come se l'autore ne sentisse l'alito sul collo, ma senza temerla, semplicemente consapevole di un appuntamento ineluttabile. Ma Il capitano è fuori a pranzo non è un libro sulla grande mietititrce, al contrario sulla vita, magari stupida, insignificante, dolorosa, contraddittoria ma pur sempre vita. E le immagini della vita di Bukowski si susseguono: le giornate alle corse dei cavalli, le notti davanti al computer, le odiate interviste, gli amati gatti, le sbronze, gli incidenti quotidiani. Le parole scorrono, "danzano", hanno un ritmo e sono affiancate dai disegni di Robert Crumb, col suo tratto fitto e sporco ideale illustratore dell'umanità grottesca di Bukowski. Il capitano ha salpato l'ancora definitivamente, ci ha lasciato però questo messaggio nella bottiglia, anzi lo ha lasciato per se stesso.       


IL CAPITANO È FUORI A PRANZO
Editore: Feltrinelli
Autore: Charles Bukowski
Illustrazioni: Robert Crumb
Prezzo: 6,50 euro

sabato 12 gennaio 2013

12 GENNAIO

“12 gennaio. Infila le mani in tasca. Lo stiamo disavvezzando dal turpiloquio. Ha fischiettato una canzonetta. Riesce a sostenere una conversazione.
Non riesco a trattenermi dall'affacciare alcune ipotesi. Al diavolo il ringiovanimento, almeno per ora. L'altro fatto è incomparabilmente più importante. La stupefacente scoperta del professor Preobrazenskij ha rivelato uno dei segreti del cervello umano. D'ora in poi la misteriosa funzione dell'ipofisi è chiarita. L'ipofisi condiziona la figura umana. I suoi ormoni si possono definire come i più importanti dell'organismo: gli ormoni della conformazione esterna. Si apre un nuovo capitolo nella scienza: senza ricorrere alla storia di Faust abbiamo creato l'homunculus. Il bisturi del chirurgo ha dato vita a una nuova entità umana. Il professore Preobrazenskij è un creatore.”

tratto da "Cuore di cane", del 1925, di Michail Bulgakov

venerdì 4 gennaio 2013

RICORDANDO DECIO CANZIO

Scompare oggi, all'età di 82 anni, Decio Canzio. Eccone una biografia.

Una casa editrice non è fatta solo di sceneggiatori e disegnatori, ma anche di redattori capaci, in grado di incanalare la creatività degli artisti entro progetti concreti, nonché di coordinare tutti gli aspetti della creazione di un fumetto. In molti casi sono i redattori, più che i fumettisti, a dare “l’impronta” alla casa editrice, definendone linea editoriale e caratteristiche di fondo. In casa Bonelli, uno dei redattori più affidabili e longevi, vero e proprio punto di riferimento per tutta la casa editrice, è Decio Canzio, che si è guadagnato il titolo di direttore generale della Sergio Bonelli Editore, ruolo che ricopre dagli anni Ottanta fino al dicembre del 2006.

Nato il 27 ottobre del 1930, Canzio lavora nel mondo dell’editoria a partire dagli anni Sessanta, ma è solo nel 1973 che comincia a occuparsi di fumetti. In quell’anno approda alla casa editrice Altamira, futura Sergio Bonelli Editore, per cui scrive alcuni episodi della serie Il Piccolo Ranger, disegnati da Francesco Gamba, Lina Buffolente, Erminio Ardigò e Franco Bignotti. Pur mantenendo intatto lo spirito western di questa serie, ideata da Andrea Lavezzolo, Canzio vi inserisce spunti avventurosi, horror e fantascientifici, puntando anche su una narrazione più agile.
Per l’editoriale Cepim (altro nome della Sergio Bonelli), cura la collana America, composta da quattordici libri di saggistica riccamente illustrati, pubblicati tra il 1972 e il 1977. Si occupa inoltre del ritorno in edicola di Akim, il tarzanide di Roberto Renzi e Augusto Pedrazza.

Dal 1976 dirige Un uomo un’avventura, prototipo di collana di fumetti d’autore, in cui ogni volume è autoconclusivo e affidato alle migliori penne e matite del tempo, tra cui lo stesso Canzio, che scrive i testi di “L’uomo del Nilo” e “L’uomo del Messico”, entrambi affidati alla perizia grafica di un Sergio Toppi in ottima forma. Quando occorre è pronto a correre in aiuto di Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, nello sceneggiare gli episodi di Zagor. La prima storia di questo personaggio da lui firmata è “Il cavaliere misterioso”, con disegni di Franco Donatelli e apparsa sul numero 139 della collana, a cui ne seguono altre quindici.

Nel frattempo, Canzio diviene una colonna portante della casa editrice, una sorta di super editor che supervisiona tutte le testate. Inoltre, tiene spesso i contatti con i collaboratori esterni, visiona le proposte di collaborazione degli aspiranti sceneggiatori e disegnatori, incoraggiando e direzionando sulla giusta strada i più promettenti. Tale attività nel 1985 lo porta a vincere il premio ANAFI (Associazione Nazionale Amici del Fumetto Italiano) “ per la lunga e coerente militanza come soggettista e come curatore di collane, e per la sua attività articolata in più direzioni, ciò che lo connota come un sagace, sensibile e autentico editor”.
Tra i mille compiti che svolge, di tanto in tanto ritorna a galla quello di sceneggiatore. A inizio anni Novanta deve infatti sostituire momentaneamente Claudio Nizzi nella scrittura delle storie di Tex, esordendo con “L’oro di Klaatu” (n. 401 del marzo 1994) per i bei disegni di Ferdinando Fusco e occupandosi di altre quattro storie.

Decio Canzio si ritira dall’attività nel 2006, ma il mondo del fumetto continua a provare per lui un grande affetto, a tal punto che nel 2008 Giorgio Albertini e Giampiero Casertano gli tributano un riconoscente omaggio chiamando Decio il protagonista di una loro graphic novel (edita da ReNoir), un legionario romano che si ritrova a combattere contro l’esercito di Annibale.