mercoledì 30 gennaio 2008

PROSSIMAMENTE...


Chi sono gli UltraHeroes? Cosa fanno? Chi li ostacola? Chi li pubblica? Quando usciranno? Domande... Domande... Domande... Fra pochi giorni le risposte.

SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE! 13


In questo spazio sono raccolti aneddoti sulla vita editoriale. Cose che mi sono capitate personalmente o che mi hanno raccontato colleghi. Tutto quanto riportato è vero. Si tratta inoltre di una rubrica “aperta”, in altre parole se volete contribuire raccontando qualcosa di simile accaduto a voi mandatemi una mail, garantisco l'anonimato di tutti, “vittime” e “colpevoli”.

“Avremmo un lavoro da proporti. È gratis, ma ti farai molta pubblicità.” Mai nessuno che venga a propormi un lavoro che mi permetta di restare anonimo e diventare ricco…

venerdì 25 gennaio 2008

ARRIVA MARY DIANE


La rivista/libro Meridiani, dedicata ogni mese a uno stato o a una città, dal numero in edicola (incentrato su Hong Kong) ospita una serie a fumetti che ha quale protagonista Mary Diane. Il primo episodio è disegnato da Pasquale Del Vecchio. Per saperne di più sul personaggio basta leggere la tavola introduttiva.

SPOT 11


È in edicola Scuola di Fumetto numero 57. Tra i tanti pezzi anche uno su Makoto Yukimura. Eccone l'incipit.

Makoto Yukimura nasce l’8 maggio 1976. Originario di Yokohama, si trasferisce a Tokyo da bambino e già ama disegnare. In seguito, tra gli autori preferiti cita Akira Toriyama, Masami Yuki, Rumiko Takahashi, Hitoshi Iwaaki, Hisashi Sakaguchi. A venti anni inizia la carriera di assistente presso il maestro Shin Morimura, autore del settimanale Morning. Il debutto in qualità di autore completo lo deve proprio a Morimura, che lo spinge a disegnare il primo episodio di Planetes, serie che rivela la sua passione per la fantascienza e per un autore come Yukinobu Hoshino, indiscusso maestro del genere.

giovedì 24 gennaio 2008

SPOT 10


Da un decennio a questa parte i manga si sono imposti anche nei Paesi occidentali, guadagnandosi milioni di fan sparpagliati tra Europa, Stati Uniti, America Latina, Australia. Coadiuvati da alleati potentissimi, gli anime, che hanno invaso i palinsesti televisivi, si sono rivelati un inesauribile serbatoio di storie e personaggi, di avventure e sentimenti, di quotidiano e di fantastico. Con un disegno moderno e delle storie intriganti, hanno aperto una finestra su un nuovo immaginario. La loro energia creativa ha fornito nuova linfa al mondo del fumetto. Quando sembrava che la loro forza innovativa fosse vicina a esaurirsi, hanno stupito nuovamente il loro pubblico con una apparentemente insolita alleanza, reinterpretando in chiave orientale famosi personaggi disneyani. Scopo della collana Disney Manga è proprio proporre grandi storie e personaggi dei fumetti e dei cartoon Disney rivisitati da artisti giapponesi. L’azione frenetica di Kingdom Hearts, la magia di W.i.t.c.h., l’ironia di Nightmare Before Christmas, la simpatia di Lilo & Stitch, la fantasia di Nemo, l’originalità di Monster Inc., riprendono vita sotto una luce completamente nuova. Dopotutto, i sogni non hanno nazionalità… In edicola dal 9 febbraio.

RAY GUN


Il pezzo che segue è un box apparso all'interno di un articolo sui giocattoli spaziali pubblicato sul numero di dicembre della rivista Retro. Se l'argomento vi interessa cercate la rivista in edicola, altrimenti godetevi solo il box.

Una sottocategoria degli space toys è rapresentata dalle pistole spaziali. Sparanti, con effetti sonori o luminosi, di svariate fogge e dimensioni le space gun, o ray gun, nascono nel 1929 negli Stati Uniti, quando il fumetto Buck Rogers riscuote un successo incredibile e le aziende di giocattoli realizzano riproduzioni in metallo della pistola del protagonista e dei suoi amici. Ma è negli anni Settanta, con l’avvento della plastica e l’aggiunta di luci e suoni, che questi giocattoli cominciano a dilagare. Incantano col loro design futuristico, i colori sgargianti o metallici, i suoini da b-movie, le lucette ipnotiche. Poi ci sono quelle che sparano pallini e missili. Il Giappone e Hong Kong diventano i principali produttori, ma anche in altri Paesi vengono realizzate meravigliose pistole. In Gran Bretagna, legate al fumetto Dan Dare, negli Usa riproducendo i phaser di Kirk e soci del telefilm Star Trek. Anche l’italia, nel suo piccolo, si distingue. Già a fine anni Sessanta nasce la meravigliosa Atomic Orbetor-X, pistola funzionante a gas. Proprio così, sotto la pistola si innestava una piccola bomboletta di gas, premendo il grilletto il gas fuoriusciva e faceva partire un razzo di gomma. La ditta Ginpel produsse su licenza pistole legate alle serie Mazinga Z e Goldrake: bellissime e vendute in confezioni con fondine e cinturoni. La Edison Giocattoli, con la sua linea TH3, negli anni Settanta realizzò tutta una gamma di avveniristiche pistole, ma anche un guanto spara missili, pettorali e maschere da combattimento. E proprio in questi giorni quelle pistole spaziali tornano in auge, dato che la Edison le sta rilanciando, mantenendo l’identico design ma migliorandone la tecnologia. Oggi, infatti, sono pistole a raggi laser, con cui è possibie colpire un piccolo bersaglio elettronico programmato per diverse possibilità di gioco. L’autore di questo articolo, bimbo negli anni Settanta, è già corso a prenotarle in giocattoleria.

MUMBLE MUMBLE… 5


Ha solleticato i commenti il MUMBLE MUMBLE… numero 4 (andatevelo a rileggere), quindi come promesso aggiungo qualche nota personale. La situazione del mercato italiano è disastrosa, ma non perché vengono pubblicati troppi manga o perché non vengono pubblicati i classici (in realtà anche di questi ultimi ne arrivano molti, solo che il grande pubblico non lo sa). Tra l'altro personalmente sono un fervente sostenitore della "mano invisibile" di Smith: il mercato si regola da solo, i forti sopravvivono, i deboli soccombono. Ritengo inoltre follia l'idea che un lettore debba poter comprare tutto (come dire che se mi piacciono i romanzi leggo tutti quelli che escono in Italia, se sono un appassionato di cinema visiono tutte le pellicole del mondo), in mezzo a un'offerta ricca sceglierà ciò che più gli piace. Il problema vero è che ormai nessun editore (o quasi) ha una linea editoriale precisa e pubblica tutto ciò che capita a tiro, ma lo fa a casaccio, senza promozione, senza curare i volumi, senza presentarli adeguatamente, senza dargli una corretta periodicità. Lettori e librai sono disperati non sanno cosa esce, non capiscono perché le serie si interrompono, non sanno quando riprendono, non hanno alcun tipo di informazione. In altre parole mancano veri editori e veri curatori, vi sono quasi esclusivamente tipografi e passacarte. Voi che ne dite?

domenica 20 gennaio 2008

LA LUCE DELLA LUNA


Il manga Proteggi la mia terra, pubblicato qualche anno fa da Panini Comics, è uno dei migliori shojo mai pubblicati in Italia. Un sequel dello stesso viene quindi atteso con grande interesse e allo stesso tempo preoccupazione, visto il difficile compito di eguagliarne la qualità. In effetti La luce della luna (attualmente pubblicato da panini) lascia un retrogusto amaro in bocca al lettore. Con gli anni il tratto della Hiwatari è parecchio mutato, distaccandosi dal realismo per soluzioni più cartoonistiche, dando vita a esili figure slanciate e volti ovali tutti molto simili, nel complesso affatto spiacevoli ma decisamente più infantili e meno accattivanti di quelle accurate e romantiche di Proteggi. Ma la pietra di paragone si fa molto più pesante quando si affronta la questione della trama. Mentre Proteggi risultava sin dai primi episodi ben costruito, ricco di mistero e di personaggi affascinanti, La luce ha una partenza incerta e per nulla intrigante, che oscilla tra il desiderio di essere un vero e proprio seguito e l’esigenza commerciale di rimanere leggibile anche per coloro che non hanno seguito Proteggi. Il risultato è un manga che fatica a coinvolgere, nonostante la simpatia di Ren, figlio di Rin e Arisu di Proteggi, e degli spunti potenzialmente avvincenti. Tuttavia, viste le doti narrative della Hiwatari, resta la speranza di una crescita dstinata ad avvenire numero dopo numero. Peccato che tale speranza venga subito spenta dall'editore italiano, che interrompe la serie già al terzo numero (ventilando una ripresa futura). Una scelta del tutto inspiegabile, visto che (dati i tempi editoriali) all'uscita del numero 3 si hanno a malapena i dati di vendita dell'1. In altre parole, la sospensione al terzo numero sembra essere stata decisa prima ancora che la serie uscisse, bell'esempio di programmazione editoriale e di rispetto nei confronti dei lettori e dell'autrice.

LE MANGA MUTANDE


Il manga Kamikaze, di Satoshi Shiki, è un fantasy noto anche in Italia grazie a Star Comics.
L’azienda tedesca Lenzing Modal, specializzata in capi di biancheria intima, ha realizzato degli slip per uomo su cui sono stampate proprio vignette di questo manga. Gli slip sono facilmente rintracciabili anche nei negozi italiani, mentre l’assenza di qualsivoglia copyright fa sospettare che l’operazione non sia del tutto regolare.

sabato 19 gennaio 2008

ROBOT 16


– Beh… allora cosa ne dici? – domandò infine Kelly come se detestasse doverlo chiedere.
Pole volse lo sguardo verso di lui.
– Non lo so, Acciaio, – mormorò. – Ha bisogno di riparazioni. Lo sai bene. La molla di comando nel braccio sinistro è stata riavvolta tante di quelle volte che è quasi spezzata. È completamente privo di protezione da quella parte. Il lato sinistro della faccia è mezzo fracassato e ha le lenti dell'occhio rotte. I tiranti delle gambe sono consumati, allentati, la tensione è andata al diavolo. Persino il suo giroscopio è fuori fase.
Pole, con un ultimo sbuffo disgustato, si rimise a guardare il marciapiede.
– Senza contare che gli manca anche la pasta d'olio, – aggiunse poi.
– Ne compreremo un po', – disse Kelly.
– Sì, dopo il combattimento, dopo… – sbottò Pole.
– Ma cosa facciamo prima? Scricchiolerà su quel ring come… una scavatrice a vapore. Sarà un vero miracolo se riuscirà a stare in pied per due rounds.
Kelly inghiottì amaro.
– Beh… Non credo che sia poi così brutta…
– Hai ragione… È peggio! Aspetta che quelli ricevano informazioni sul conto di Maxo il Battagliero… Vedrai la loro reazione… Sarà tanto se ci daranno i nostri cinquecento dollari.
– Beh, il contratto è firmato, – disse Kelly con fermezza. – Non possono tirarsi indietro ora. Ne ho una copia proprio qui nella tasca… – e si piegò verso la giacca posata sul sedile di fronte.
– Quel contratto è per Maxo il Battagliero di Filadelfia, – disse Pole. – Non per… questa vaporiera.
– Maxo farà il suo dovere, – ribatté Kelly come se avesse voluto convincere anche se stesso. – Non è assolutamente come dici tu.
– Contro un B-sette? – chiese Pole.
– È un B-sette principiante, – asserì Kelly. – Non ha ancora tutte le malizie di un veterano.
– Sarà tanto se Maxo riuscirà a portare a termine una ripresa…
– Oh, piantala! – esclamò Kelly improvvisamente facendosi più rosso di quel che era.
– Tu vuoi sempre buttarlo giù. Sono dodici anni che va bene e continuerà ancora. Ha bisogno di un po' d'olio in pasta… E allora? Con cinquecento dollari gli potremo comprare tutta la pasta di cui ha bisogno. E una nuova molla di comando per il braccio e cavi nuovi per le gambe e tutto il resto…
Si lasciò andare contro lo schienale sbuffando e si passò il fazzoletto umido sulle guance. Diede un'occhiata a Maxo. Allungò una mano e la batté sul ginocchio coperto. Si udì un rumore metallico.
– Sei un campione, – mormorò Kelly al proprio pugile.
(Richard Matheson, Acciaio, Steel, 1956)

mercoledì 16 gennaio 2008

SPOT 9


È in edicola il nono albo della ristampa di Mister No. Sotto trovate l'incipit dell'introduzione.

Della straordinaia ricchezza della fauna amazzonica si è già avuto modo di accennare su queste pagine. Basta una manciata di numeri per far comprendere come il polmone del mondo non rappresenti solo una vitale fonte di ossigeno per l’intero pianeta, ma anche un formidabile concentrato di creature viventi, tanto da vantare un’incomparabile biodiversità. Nella regione vivono circa 3.000 specie di pesci, 1.294 specie di uccelli, 427 specie di mammiferi, 427 specie di anfibi e 378 specie di rettili. E si tratta di dati parziali, dato che molte specie devono essere ancora classificate, se non addirittura scoperte, dai biologi. Comunque, l’Amazzonia ospita più specie animali di qualsiasi luogo al mondo, accogliendo un quinto di tutte le specie di uccelli e un decimo di tutte le specie di mammiferi oggi conosciute.

lunedì 14 gennaio 2008

KINGDOM HEARTS II


Metre in Italia si attende l'uscita del manga Kingdom Hearts, prevista per metà febbraio, in Giappone prosegue la seconda serie, Kingdom Hearts II, già giunta al secondo volume.

FUMETTI IN PILLOLE 7


Divenuto famoso grazie a uno spettacolare film in animazione che porta lo stesso titolo, Akira è un manga, un fumetto giapponese, in cui viene narrata una complessa storia di fantascienza ricca di azione, esperimenti genetici, poteri mentali. Per realizzare Akira il suo autore, Katsuhiro Otomo, ha impiegato dieci anni (1984/1994).

per l'immagine © Mash Room

sabato 12 gennaio 2008

IL RITORNO DI CONAN


Il personaggio di Conan sta vivendo una nuova giovinezza. Una nuova serie cinematografica incentrata sulle avventure del barbaro creato da Robert E. Howard, è alla base dell’accordo stipulato tra Nu Image/Millenium Films e Lionsgate.
Il via alla produzione è previsto per fine dell’anno, ma tutto dipenderà dall’esito dello sciopero che sta coinvolgendo gli sceneggiatori americani. Intanto negli Usa la Dark Horse si appresta a chiudere col numero 50 l'attuale serie a fumetti, per poi lanciarne un'altra (probabilmente King Conan). Conan nasce come personaggio letterario nel 1932, creato dallo scrittore Robert Ervin Howard (1906 - 1936), e destinato nei decenni successivi a ogni sorta di adattamento multimediale grazie a fumetti, film, serie televisive, cartoni animati. L'esordio fumettistico avviene sul comic book Conan the Barbarian, della Marvel Comics Group, grazie a Roy Thomas (1940), che adatta i testi di Howard, e a Barry Smith (1949) che li trasforma in disegni. È la prima età dell'oro dei fumetti del personaggio, cui Smith dà un'interpretazione abbastanza agile e snella, utilizzando un tratto ricercato ed elegante. A lui subentra John Buscema (1927 - 2002), che opta per un uomo muscoloso e potente, nel fisico come nei gesti, da quel momento in poi modello per tutti i successivi disegnatori. Le storie di Conan sanno ben conciliare due sottogeneri della fantasy, l'heroic fantasy e la sword and sorcery. Il successo del comic book Conan the Barbarian porta alla proliferazione delle testate: The Savage Sword of Conan (in bianco e nero), King Conan, annual e speciali vari. In tempi recenti, i fumetti sono passati dalle mani della Marvel a quelle della Dark Horse, che ha contribuito al rilancio del personaggio.

FUMETTI IN PILLOLE 6


Pinky è un coniglio completamente rosa che svolge la professione di fotoreporter. Nel suo strampalato e divertente mondo può accadere di tutto, dalle semplici gag all’invasione di buffi dischi volanti, e Pinky, impassibile, sarà sempre presente con la sua macchina fotografica per fare uno scoop giornalistico.

per l'immagine © Massimo Mattioli

MARVEL VAULT


Spettacolare volume, che più che un libro sembra una scatola piena di giocattolini. Realizzato come un raccoglitore ad anelli, oltre a una breve storia della casa editrice Marvel contiene inserti di ogni tipo: cartoline, card, albetti spillati, schizzi, adesivi, ecc. La casa editrice è l'americana Running Press, gli autori Roy Thomas e Peter Sanderson, il prezzo 49,95 dollari.

venerdì 11 gennaio 2008

FUMETTI IN PILLOLE 5


Nel 2720, all’epoca dell’Impero Terrestre, Valerian è un agente spazio-temporale, in grado di muoversi nello spazio e nel tempo grazie alle attrezzature di cui è dotato. Assieme alla compagna Laureline è continuamente impegnato in pericolose missioni a tutela della pace nell’universo.

ROBOT 15


Povereo R2D2, trasformato in un cestino dei rifiuti. Eccolo come appare nella vetrina di un negozio giapponese. E Skywalker non dice niente?

giovedì 10 gennaio 2008

DA MACH GO GO GO A SPEED RACER


Dopo il successo planetario della trilogia di "The Matrix", e dopo la trasposizione cinematografica di "V for Vendetta", Andy e Larry Wachowski, hanno scritto e diretto per il grande schermo anche la loro versione dell'anime Mach Go Go Go 5 (in Italia "Superauto Mach 5"), noto negli Usa come Speed Racer. L'uscita nelle sale americane è prevista per il 9 maggio 2008, mentre la Warner Bros ha già lanciato il sito ufficiale del film, nel quale è possibile trovare ulteriori informazioni sulla produzione.
In tanto la casa editrice IDW Publishing ha diffuso online le prime immagini in anteprima tratte dalla nuova serie a fumetti Speed Racer: Chronicles of the Racer #1, scritta da Arie Kaplan, disegnata da Robby Musso e inchiostrata da Alex Garner e Musso, e che esordirà il prossimo mese.
La serie Mach Go Go Go fu uno dei primi anime ad approdare sulle televisioni statunitensi. Già nel 1967 vi arrivò col titolo Speed Racer, diventando uno dei serial nipponici più popolari in assoluto, ritrasmesso parecchie volte, anche in tempi recenti su MTV, che nel 1993 ha mandato in onda la serie in 13 episodi The New Adventures of Speed Racers realizzata negli Usa. Oltre alle serie ha ottenuto visibilità anche il film del 1994, dal titolo Speed Racer: the Movie, ottenuto riassemblando alcune puntate delle due serie televisive. Come spesso accade negli Usa, negli anni Novanta vennero dedicate alla fantastica automobile delle serie a fumetti autoctone. Pubblicate dalla Now Comics (casa editrice ora scomparsa), erano incentrate sia su Speed Racer (in originale Go Mifune, il pilota della Mach 5) che sul fratello e avversario Racer X (in originale Masked Racer). Anche in tempi recenti (tra il 1999 e il 2000), la casa editrice Wildstorm ha dato alle stampe sia il manga originale di Tatsuo Yoshida, che una nuova serie in formato comic-book scritta e disegnata da Tommy Yune. Quest'ultimo, con un disegno morbido e accattivante, che media tra l'action-comic e l'anime-style, ha rinarrato le gesta di Speed Racer dal principio, addirittura da quando era ancora un bambino che osservava con ammirazione il fratello maggiore correre in auto. Da segnalare, infine, che Speed Racer è stato testimonial di alcuni spot pubblicitari per la Volkswagen.

SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE! 12


In questo spazio sono raccolti aneddoti sulla vita editoriale. Cose che mi sono capitate personalmente o che mi hanno raccontato colleghi. Tutto quanto riportato è vero. Si tratta inoltre di una rubrica “aperta”, in altre parole se volete contribuire raccontando qualcosa di simile accaduto a voi mandatemi una mail, garantisco l'anonimato di tutti, “vittime” e “colpevoli”.

Un editore manda in stampa un fumetto. Il tipografo (o il rilegatore) sbaglia e l'albo viene assemblato male, con le pagine alla rovescia. Il tipografo (o il rilegatore) è costretto a risarcire il danno all'editore. Suggerisco a quest'ultimo: “allora adesso si ristampa l'albo nel modo corretto e lo si ridistruibuisce sostituendo le copie fallate.” Risposta dell'editore: “perchè?”

FUMETTI IN PILLOLE 4


Lucky Luke, il cow-boy che spara più veloce della propria ombra, è stato creato nel 1946 dal francese Morris. Personaggio solitario, astuto nel catturare criminali, oltre che nei fumetti ha vissuto molte avventure al cinema e in televisione grazie a due film in animazione e a una serie di telefilm in cui era interpretato da Terence Hill.

mercoledì 9 gennaio 2008

MUMBLE MUMBLE… 4


Un collega che lavora nel settore manga mi ha inviato una lunga mail in cui esprime alcune perplessità riguardo il mercato dei manga in Italia. Dato che condivido molte delle sue riflessioni, ho deciso di postare una parte del suo intervento (eliminando il suo nome e quello della casa editrice per cui lavora, evitandogli quindi il licenziamento). In seguiti, magari, aggiungerò qualche mio spunto sull’argomento. Buona lettura e riflessione.

Sono piuttosto perplesso riguardo a quelli che percepisco come i cambiamenti avvenuti in questo ambiente negli ultimi 3-4 anni. A parte la nuova perniciosa tendenza a tagliare tutte le spese possibili e immaginabili, anche dove ciò va a discapito della qualità finale del prodotto; a parte questo, ho sempre più la sensazione che le nuove testate manga vengano buttate sul mercato senza una precisa logica o politica editoriale, un po' come viene, sparando nel mucchio, "tanto qualcuno che li compra c'è di sicuro".
Se la scelta di alcune testate è (almeno in parte) giustificata dalla fama in patria e all'estero dei relativi autori, o di questo o quel titolo in particolare, molti altri manga vengono lanciati sul mercato senza che se ne capisca bene il motivo, dato che non sono né originali, né ben disegnati, né particolarmente interessanti, e insomma non si distinguono dai propri simili per nessuna qualità specifica. Vedo che tende a prevalere la scelta di autori già noti, anche quando (come spesso accade) questa notorietà non appare giustificata dalla mediocre qualità delle loro opere.
Vengono acquistati in Italia molti dei titoli di maggior successo che figurano sulle principali riviste-contenitore giapponesi, e questo sembra essere praticamente l'unico criterio di scelta. Recentemente si è vista qualche puntata anche in territori più "scoscesi" (il josei, ad esempio), ma si tratta sempre di tentativi molto timidi e mai supportati da una adeguata campagna pubblicitaria, dunque sostanzialmente inefficaci.
Aggiungiamo a tutto ciò che l'idea di attingere al patrimonio dei manga classici (che restano i migliori, a mio avviso) sembra essere quasi totalmente fuori discussione, ora come ora.
Onestamente, sono un po' perplesso... A volte mi chiedo quale sia la politica editoriale che detta questo tipo di scelte, riassumibili a mio avviso in questo modo: saturare il mercato di prodotti altamente commerciali e ormai inflazionati, spesso indistinguibili tra loro, senza puntare né sulla qualità, né sull'originalità delle singole testate, e senza fare un minimo di campagna pubblicitaria vera per promuovere i propri prodotti, avvicinare nuovi tipi di lettori, o far conoscere i manga anche a quella parte di Italia che sa a malapena cosa sono.
La cosa peggiore è che il risultato di una simile politica è la
nascita di una generazione di lettori ignoranti, privi di memoria storica, nel senso che non hanno idea (non per colpa loro) del fatto che i manga attuali sono in gran parte mediocri riletture di classici che loro neanche conoscono; lettori così, ovviamente, non sono portati a discriminare, nel momento in cui acquistano un manga, e scambiano per nuovi "classici" quelle che sono in effetti brutte copie di titoli assai più vecchi, o allucinanti pastiche che di originale hanno poco o nulla.
Certo, qua e là si vedono ancora delle belle testate, per fortuna; ma si tratta di felici eccezioni in un mare magnum pericolosamente uniforme nella sua mediocrità.

FUMETTI IN PILLOLE 3


Nonostante viva nel West, Ken Parker tutto sommato è un uomo comune, con tanti dubbi e tanti probemi, ma anche un uomo coraggioso che non si tira indietro di fronte al pericolo e alle ingiustizie, pronto a schierarsi dalla parte degli indiani che lo hanno soprannominato “lungo fucile” a causa della sua arma.

martedì 8 gennaio 2008

EAGLE DEL PASSATO


Per gli amanti del fumetto inglese, e della rivista Eagle in particolare, è stato recentemente dato alle stampe in Inghilterra un bel volume che raccoglie estratti del famoso magazine settimanale. Titolo del libro è Eagle Annual, mentre il sottotitolo (The Best of the 1950s Comic) rivela il contenuto: solo pagine del primo decennio. Soprattutto nostalgiche tavole di mezzi futuristici, giochi e passatempi, ma anche tavole di fumetti, in particolare di Dan Dare (mai stori complete, però). Da sfogliare e risfogliare.

FUMETTI IN PILLOLE 2


Nel tentativo di salvare un ragazzo dall’esplosione sperimentale di una nuova bomba a raggi gamma di sua invenzione, il professor Bruce Banner viene colpito dalle radiazioni. Da quel momento in poi quando perderà il controllo, aumentando il battito cardiaco, si trasformerà nell’incredibile Hulk, un invincibile gigante verde (ma in origine era grigio).

per l'immagine © Marvel Comics Group.

lunedì 7 gennaio 2008

PUPE IN BOTTIGLIA


La Abbondio, casa italiana specializzata in bibite (dal 1889 recita l'etichetta), l'estate scorsa ha arricchito il proprio catalogo con tre bottiglie da 250 ml in versione “limited edition”. I classici contenitori in vetro contengono tre altrettanto classiche bevande – gazzosa, bitter, menta – ma su ognuna di esse campeggia l'immagine di una graziosa pin-up intenta a mostrare (ma solo un poco) le proprie grazie. Le immagini sono quelle tipiche americane, probabilmente degli anni Cinquanta/Sessanta e uscite dalla matita di Gil Elvgren, illustratore specializzato in belle figliuole. Da sottolineare che ogni pulzella indossa abiti della stessa tonalità della bibita: rosso per il bitter, verde per la menta, bianco per la gazzosa. Recentemente è stato distribuito un quarto "modello di bottiglia", al gusto pompelmo & fragola e con nuova ragazza.

FUMETTI IN PILLOLE 1


Ai tempi dell’antica Roma, il piccolo Asterix difende la propria patria, la Gallia, dalle truppe di Cesare. Pur essendo di piccola statura, il coraggioso guerriero possiede una forza straordinaria grazie a una pozione magica inventata dal druido del villaggio. A farne le spese sono i buffi romani, destinati a buscarle di santa ragione.

domenica 6 gennaio 2008

MUMBLE MUMBLE… 3


Manga o non manga? Questo è il problema… Il libro Mille anni di Manga, ottimo volume di Brigitte Koyama-Richard recentemente edito da Rizzoli, nella sua introduzione riporta una curiosa affermazione che ha avuto un certo eco in internet (per esempio su Afnews). Secondo l’autrice, il termine manga è più usato in Occidente che in Giappone, ove i fumetti sono invece chiamati comics e la parola manga viene usata per riferirsi a vecchie stampe e ai fumetti delle origini. L’affermazione risulta alquanto curiosa per chi il Giappone, e i manga, li bazzica quotidianamente. Se è vero che talvolta viene usata anche la parola comics (o meglio komikku, visto che viene giapponesizzata), manga è ancora il termine con cui tutti identificano i fumetti. Non a caso la catena di fumetterie più diffusa si chiama Manga no Mori (“La foresta dei manga”) e ha una dozzina di punti vendita nella sola Tokyo (e vi assicuro che non vende stampe, ma solo fumetti, soprattutto quelli appena usciti). Inoltre gli addetti ai lavori (autori, editori, agenti) usano sempre la parola manga nel linguaggio parlato (e certo non si riferiscono alle stampe dell’ottocento). Ci si domanda, quindi, da dove derivi la convinzione della Koyama-Richard, anche se il sospetto è che trattandosi principalmente di una studiosa di stampe ukiyo-e conosca i manga solo tramite la lettura dei volumi e non vanti una frequentazione diretta di librerie, lettori, editori. Comunque sia, continuate a usare tranquillamente il termine manga…

sabato 5 gennaio 2008

ROBOT 14


The Great Robot Exhibition è una mostra attualmente aperta a Tokyo, al Museo della Scienza sito nel parco di Ueno, fino al 27 gennaio 2008. Grande spazio è assegnato ai robot "veri", come l'Asimo della Honda o i robot industraili, ma non mancano quelli dei manga e degli anime. E magari in uno dei prossimi post verrà inserita la foto del Castellazzi che ferma a mani nude il pugno volante di Mazinga Z.

venerdì 4 gennaio 2008

RATMAN IN GIAPPONE


Ecco finalmente il Ratman giapponese. Molto bello il logo scelto per l'edizione in tankobon, che presenta il nome del personaggio sia in caratteri occidentali sia in katakana (l'alfabeto nipponico). trattandosi del numero uno, si attende la reazione del pubblico.

LA FESTA DI NAGAI


Ultimi giorni, in quel di Tokyo, per la mostra dedicata a Go Nagai e in particolare ai suoi quarant'anni di attività. L'esposizione si chiuderà infatti il 6 gennaio (si fa ancora in tempo a saltare su un aereo...).
Per chi non conoscesse Nagai, ecco una breve scheda.
Nato il 6 settembre 1945, Go Nagai ha spesso stupito il pubblico con le sue invenzioni e i suoi eccessi, nel 1968 è infatto salito alla ribalta per aver inserito il sesso nei manga per ragazzi grazie all'umoristico Harenchi Gakuen (“La scuola senza pudore”). Dopo una folgorante carriera in ambito umoristico si è dedicato all'horror e nel 1972 ha dato vita alla serie Devilman, molto adulta nella sua versione manga, più infantile e supereroica in quella televisiva. Nel 1972, con Mazinga Z, ha dato il via al filone dei robot giganti che gli ha dato il successo internazionale. Dal tratto un po' grezzo, ma certamente efficace, Nagai ha l'abitudine di tornare spesso sui propri manga, creandone seguiti o rielabolandone gli spunti salienti per creare storie del tutto nuove. Suo punto di forza resta comunque una spiccata fantasia, nonche la capacità di gestire un gran numero di spunti fantastici e fantascientifici, spesso abbinati a temi esoterici.

L'UOMO DI FERRO AL CINEMA


Iron Man, è un personaggio dell’universo Marvel, creato nel 1963 da Stan Lee, Larry Lieber, Don Heck e Jack Kirby. Si tratta di un miliardario americano, Tony Stark, che, a causa dello scoppio di una mina in una fabbrica d’armi nel Vietnam, è condannato a vivere solo per pochi mesi, ma scongiura tale pericolo costruendosi un’armatura che gli garantisce anche grandi poteri: volo, raggi repulsori, ecc. Le vicende del film saranno attualizzate e ambientate in Afghanistan. Uscita prevista in questo 2008.

giovedì 3 gennaio 2008

L'UOMO TIGRE IN EDICOLA


Dal 5 gennaio Deagostini lancia in edicola una collana di DVD dedicata all'Uomo Tigre. Tutti i 138 episodi delle due serie televisive del più famoso lottatore mascherato dell'animazione giapponese. In ogni uscita un dvd con 3 episodi ed extra, accompagnato da un agile fascicolo.

ROBOT 13


– Cosa provi a trovarti qui? Devi dirmelo, – disse lei sottovoce.
Alzò lo sguardo verso di lei e vide la forma della sua carne coperta dalla seta morbida e sotto ai suoi seni il cuore che batteva contro il tessuto teso.
Il suo cuore? domandò a se stesso.
– Dimmi, – supplicò la donna. – Dimmi cosa si prova a essere… quello che sei tu. Parole come “sentire” significano qualcosa per te?
Lui si irrigidì voltandosi di nuovo verso l'oceano, la sabbia, le stelle.
– Ti prego, ti prego, lo so che non posso più continuare così. Mio marito, Peter, lui non capisce. Si è liberato in breve tempo di tutti quelli come te che ha portato qui dopo che l'ho pregato a lungo, perché lui non capisce. Non vuol credere che il vostro genere è più forte, che il nostro è antiquato. – Lei lo guardò attentamente nella speranza di un segno di conferma. – Voglio dire che siamo nel 103 A.U. Forse, non lo so, dopo la Guerra è stato necessario che un genere fosse il signore degli altri, di quelli che hanno perso. Ma ora la vecchia maniera con i Servi e i Regolari… la maniera di Peter… non è più sufficiente. Ne sono sicura.
(Dennis Etchison, Fuochi di Notte, The Fires of Night)

mercoledì 2 gennaio 2008

UN FLASH PER BENJAMIN


La casa editrice francese Xiao Pan (le specialiste de la bede chinoise) annuncia per il mese di marzo la pubblicazione di Flash, un art book di 160 agine dedicato a Benjamin. Per chi non lo conoscesse, Benjamin, fa parte della nuova ondata di artisti provenienti dalla Cina. In Italia Edizioni D ha pubblicato due suoi volumi, Remember e Orange, entrambi a metà tra antologia di fumetti e illustration book. Artista di notevole talento e ancora qualche incertezza, Benjamin predilige la quadricromia esasperata e il disegno filtrato tramite software piuttosto che le tecniche tradizionali.

martedì 1 gennaio 2008

TANIGUCHI IN MOSTRA


C'è ancora qualche giorno di tempo per visionare la mostra dedicata a Jiro Taniguchi attualmente esposta in Belgio, Paese europeo che ama molto il maestro giapponese. La mostra si chiude infatti il 6 gennaio ed è realizzata in collaborazione con Kana, editore che pubblica in lingua francese alcuni dei lavori di Taniguchi. Il museo è il Musée d'Art japonais (Musées d'Extrême-Orient), l'indirizzo: Avenue Van Praet 44, 1020 Bruxelles.

ROBOT 12

“Comincerò dal principio. Sono nato, sono stato creato, cinque anni fa. Sono un robot. Voi umani avete delle difficoltà a crederci. Sono fatto di fili e rotelle, non di carne e sangue. Funziono elettricamente. Il mio cervello è spugna di iridio.”
(Eando Binder, Io robot, I Robot, 1938)

SPOT 8


In origine, in un silenzio totale, gli dei creatori Gugumatz e Huracan plasmarono la Terra, separarono la terra dall’acqua e il cielo dalla terra. Dopo aver creato il mondo vegetale, crearono quello animale. Ma queste creature non erano in grado di parlare, di celebrare chi li aveva creati né di dare loro un nome. Le due divinità furono così deluse che condannarono gli animali a offrire la loro carne a chi fosse stato disposto a nutrirsene, quindi decisero di dar luogo a una seconda creazione. Questa volta modellarono gli uomini nella speranza che costoro immortalassero i nomi dei loro creatori nella pietra. Ma poiché erano di argilla, si sbriciolarono. Scoraggiati, Gugumatz e Huracan tentarono una terza creazione. Questa volta gli uomini furono scolpiti nel legno e parlavano e mangiavano come se fossero stati reali. Queste marionette che popolavano la Terra non conservavano, tuttavia, alcun ricordo dei loro creatori e non riuscivano a pronunciarne il nome. Gli dei si vendicarono fino ad annientare anche questa terza creazione. Nel quarto e ultimo tentativo, gli dei scoprirono che per creare la carne umana dovevano usare il mais. Gli uomini di mais erano belli e buoni, vedevano e comprendevano ogni cosa, veneravano e nutrivano i loro creatori. Tuttavia Gugumatz e Huracan erano gelosi della loro perfezione e temevano che potessero eguagliare gli dei. Così decisero di mutarne leggermente la natura e i poteri. Per limitare la loro comprensione del mondo e alterarne il carattere, crearono le donne e conferirono loro la possibilità di procreare. Con questa quarta creazione nacque la prima alba del mondo e la luce inondò l’intero pianeta.
Tratto dal Popol Vuh, o Libro del consiglio, dei Maya, popolazione che per quasi tre millenni popolò la Mesoamerica.

SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE! 11

In questo spazio sono raccolti aneddoti sulla vita editoriale. Cose che mi sono capitate personalmente o che mi hanno raccontato colleghi. Tutto quanto riportato è vero. Si tratta inoltre di una rubrica “aperta”, in altre parole se volete contribuire raccontando qualcosa di simile accaduto a voi mandatemi una mail, garantisco l'anonimato di tutti, “vittime” e “colpevoli”.

“Le disegnano tutte a mano?”’ Quesito del volgo di fronte a una mostra di tavole a fumetti.

SPOT 7


Il numero di dicembre di Scuola di Fumetto, ancora in edicola, contiene anche un dossier sul fumetto cinese. Eccone l'incipit.

Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento, il nascente fumetto cinese era conosciuto con molti nomi a seconda delle sue sfumature: fengci hua (“disegni satirici”), yuyi hua (“dipinti allegorici”), zhengzhi hua (“dipinti politici”), ecc., mentre con lianhuantu venivano indicati dei libretti contenenti storie narrate per immagini. Il termine lian huan hua (letteralmente “immagini incatenate”) è quello che si è poi imposto per indicare genericamente il fumetto cinese. La definizione rende bene l'idea della sequenza di immagini in correlazione tra loro per formare un'opera di narrativa. Per quel che riguarda le strisce si parla invece di si ge man hua (“storie in quattro vignette”).
In tempi odierni ha preso invece piede il termine manhua, probabilmente preso da Hong Kong, per indicare i fumetti moderni. Dopo decenni di difficoltà, in cui era stato trasformato in mezzo di propaganda oppure in un clone dei vicini manga, il fumetto cinese comincia finalmente a mostrare le proprie potenzialità. Giovani autori scalpitano per liberarsi dai vincoli di un’editoria statalizzata e le loro opere vengono timidamente pubblicate all’estero.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Tutto dicembre senza post! Tra un viaggio in Giappone, un'influenza e le feste il mese è passato in un lampo e senza avere un minuto di tempo per il blog. Tra i buoni propositi del 2008 vi è quello di essere più continui e scoppiettanti. Si parte oggi! Buon Anno!