giovedì 3 gennaio 2008

ROBOT 13


– Cosa provi a trovarti qui? Devi dirmelo, – disse lei sottovoce.
Alzò lo sguardo verso di lei e vide la forma della sua carne coperta dalla seta morbida e sotto ai suoi seni il cuore che batteva contro il tessuto teso.
Il suo cuore? domandò a se stesso.
– Dimmi, – supplicò la donna. – Dimmi cosa si prova a essere… quello che sei tu. Parole come “sentire” significano qualcosa per te?
Lui si irrigidì voltandosi di nuovo verso l'oceano, la sabbia, le stelle.
– Ti prego, ti prego, lo so che non posso più continuare così. Mio marito, Peter, lui non capisce. Si è liberato in breve tempo di tutti quelli come te che ha portato qui dopo che l'ho pregato a lungo, perché lui non capisce. Non vuol credere che il vostro genere è più forte, che il nostro è antiquato. – Lei lo guardò attentamente nella speranza di un segno di conferma. – Voglio dire che siamo nel 103 A.U. Forse, non lo so, dopo la Guerra è stato necessario che un genere fosse il signore degli altri, di quelli che hanno perso. Ma ora la vecchia maniera con i Servi e i Regolari… la maniera di Peter… non è più sufficiente. Ne sono sicura.
(Dennis Etchison, Fuochi di Notte, The Fires of Night)

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