domenica 18 febbraio 2018

LA MONTAGNA CHE CAMMINA


Tra i pugili del ventesimo secolo che hanno maggiormente incantato le masse va sicuramente annoverato l’italiano Primo Carnera, che cominciò a combattere per “motivi alimentari” ma ben presto si dimostrò determinato a raggiungere il traguardo del titolo mondiale, punto di svolta di una vita cominciata tra mille privazioni. Con un bel disegno, che media tra realismo e grottesco, ricordando a sprazzi la lezione del grande Will Eisner, Davide Toffolo costruisce tavole dal formato inusuale per un fumetto, spiccatamente verticali e con un limitato numero di vignette, ma dalla felice composizione e di grande freschezza grafica, attente soprattutto a far emergere il Carnera uomo prima del Carnera uomo pubblico. Il rischio di realizzare una noiosa opera didascalica, pericolo maggiore nelle biografie a fumetti, viene quindi superato tramite una narrazione fluida e romanzata, che per la maggior parte del tempo si mantiene su due piani temporali, il 1933 (anno in cui Carnera si aggiudicò il titolo) e il periodo precedente, grazie a frequenti flashback. Toffolo ha anche qualche guizzo geniale, per esempio suggerendo che proprio Carnera potrebbe essere stato uno degli spunti dietro la creazione del personaggio di Superman da parte dei fumettisti Jerome Siegel e Joe Shuster. Il volume si concentra sugli anni pugilistici di Carnera, tralasciando, per motivi di spazio, i successivi, quando dal 1946 si esibì come atleta di catch fino al ritiro nell’amata Italia. 


LA SCHEDA
Titolo: Carnera la montagna che cammina
Autore: Davide Toffolo
Editore: Coconino
Numero pagine: 160
Anno: 2012
Prezzo: 16,00 euro

venerdì 16 febbraio 2018

CHE COS'È UN FUMETTO?


Questo pezzo era stato pensato come qualcosa di propedeutico per chi non si interessa, o comunque non sa molto, di fumetti. Magari può piacere anche a chi i fumetti li divora…

Che cos'è un  fumetto? Di primo acchito la domanda vi apparirà semplice, e immediatamente nella vostra testa visualizzerete l'immagine di un personaggio o di un albo, addirittura le prime pagine di una storia che avete letto da bambini. Così, se siete un uomo di mezza età, magari penserete automaticamente a Tex Willer, mentre stringe la sua colt nella mano destra. Se invece siete un trentenne, forse il vostre eroe è un dinamico Uomo Ragno che, aggrappato alla propria ragnatela, oscilla sopra i tetti di New York. Se, ancora, siete una ragazza cresciuta a televisione e manga, vi torneranno alla memoria Candy Candy o Lady Oscar, o una delle miriadi di personaggi femminili offerti dal fumetto giapponese. Bene, avete visualizzato un personaggio dei fumetti, o addirittura un'intera tavola, ma la domanda resta. Che cos'è un fumetto? Spiegarlo, o anche semplicemente darne una definizione, è impresa decisamente meno semplice di quel che sembri. Se prendete una qualsiasi enciclopedia o un dizionario di italiano, e lo consultate alla voce “fumetto” troverete all'incirca questa definizione: “piccolo riquadro, generalmente a forma di nuvoletta, che racchiude le battute dei personaggi di vignette o racconti illustrati. Racconto realizzato mediante una serie di disegni in cui le battute dei personaggi sono generalmente racchiuse nelle caratteristiche nuvolette.” È un primo passo in avanti. Innanzitutto si è compreso che in italiano i fumetti si chiamano così perché prendono il nome dalle nuvolette, o fumetti appunto, che escono dalla bocca dei personaggi. In secondo luogo viene spiegato che si tratta di una narrazione per immagini, in cui disegno e parola procedono di pari passo. La definizione, però, è ben lungi dall'essere esaustiva. Tanto per fare un esempio, esistono fumetti muti, cioè completamente affidati alle immagini. Esistono, anche se decisamente più rari, fumetti senza disegni, oppure con un unico disegno (magari di un primo piano del protagonista) che si ripete sempre uguale dall'inizio alla fine, lasciando alle parole il compito di spiegare tutto. Inoltre, esistono fumetti senza i fumetti, ovvero privi delle classiche nuvolette, con le parole affidate a didascalie, posizionate sopra, sotto o a lato della vignetta. E nominando la vignetta (riquadro all'interno del quale è contenuto un disegno) si apre un altro vaso di Pandora. Già, perchè le vignette possono essere di varie forme o dimensioni, con contorni o senza, e possono andare a formare una striscia o una tavola, a seconda del fumetto. Insomma, il problema si complica. Non temete, non siete i soli a trovare difficoltà nello spiegare cos'è un fumetto e come viene fatto, lo stesso quesito se lo pongono da anni anche quelli che i fumetti li fanno: gli autori.

L'OPINIONE DEI FUMETTISTI
Secondo uno dei più importanti artisti della storia del fumetto, l'americano Will Eisner, il fumetto è “arte sequenziale”. Una definizione concisa, che lascia anch'essa spazio a molte interpretazioni, ma che nella sua brevità fornisce almeno due capisaldi. Primo, il fumetto può essere arte, e quindi non deve essere relegato al solo intrattenimento o considerato un parente povero di altri media. Secondo, funziona se composto da più immagini messe in sequenza. In altre parole un dipinto, un'illustrazione o una sola vignetta non fanno un fumetto.
Qualcosa di più ce lo dice il francese Benoît Peeters, secondo il quale il fumetto è “forma complessa, capace di combinare in modo del tutto peculiare il movimento e la fissità, la tavola e la vignetta, il testo e le immagini.” Un altro passo avanti, che chiarisce che un fumetto è frutto della combinazione di diversi elementi e del dosaggio degli stessi, come una buona torta insomma: a seconda degli ingredienti che il pasticcere mette nell'impasto, di come li dosa e associa, il risultato sarà molto differente. L'esempio della torta appena fatto è una sorta di spiegazione figurata, un fumetto mentale se volete.
Qualcun altro ha cercato di spiegare i fumetti con un fumetto: Scott McCloud nel suo saggio interamente a fumetti dal titolo Capire il Fumetto
Senza velleità saggistiche, altri fumettisti hanno raccontato i fumetti nelle loro opere. 
Nella striscia Sam's Strip, degli americani Mort Walker (testi) e Jerry Dumas, il protagonista Sam incontra personaggi storici dei fumetti, da Yellow Kid a Peanuts, oppure ironizza sui propri autori e su come si fa un fumetto.  
Nella serie spagnola Los Profesionales, l'autore Carlos Gimenez non fa altro che romanzare le proprie esperienze all'interno della redazione di un editore di fumetti, svelando alcuni trucchi del mestiere e mostrando il lato umano della professione di fumettista.
Gli esempi potrebbero essere ancora molti, ma è meglio non deviare dal percorso intrapreso. 

UN MEDIUM SENZA LIMITI
Ora che si comincia a comprendere che cos'è un fumetto, è possibile anche chiedersi di cosa parlano i fumetti. La risposta in questo caso è molto più semplice, consistendo in una sola parola: tutto. Proprio così, i fumetti possono trattare di ogni cosa. Nati essenzialmente come strisce comiche (per questo motivo in americano sono detti comics), sono poi diventati storie d'avventura, fantascienza, orrore, western, ecc. Flash Gordon deve affrontare il malvagio Ming in scontri con pistole laser, o in battaglie a bordo di avveniristiche astronavi. Tarzan si lancia da una liana nelle giungle africane, pronto a scacciare i cacciatori bianchi. I mutanti X-Men sono continuamente in lotta con Magneto, intenzionato a soggiogare il genere umano. Dylan Dog è alle prese con incubi e mostri di ogni tipo, dai vampiri ai licantropi. Topolino è perennemente impegnato nello sventare gli astuti colpi di Gambadilegno. E via di seguito. Ma non è detto che i fumetti debbano sempre essere incentrati sull'avventura, sulle imprese ai quattro angoli del globo. Possono semplicemente trattare della vita quotidiana, del rapporto di coppia, della famiglia. Serie estremamente popolari come Arcibaldo e Petronilla, Hi e Lois, Blondie e Dagoberto si svolgono tra le mura di casa. La striscia inglese Bristow e quella giapponese O.L. (acronimo di Office Lady) hanno quale unico palcoscenico l'ufficio. I fumetti possono anche trattare temi scottanti e impegnati, come il razzismo, la droga, i pregiudizi, addirittura la guerra. Strazianti e interessantissimi da questo punto di vista sono due capolavori, nati ai due lati dell'Oceano Pacifico: l'americano Maus e il giapponese Gen di Hiroshima. Il primo sui campi di sterminio nazisti, il secondo sulla bomba atomica sganciata su Hiroshima.     

Insomma, più ci si addentra nella materia e più sembra complesso spiegare cos'è un fumetto, forse ci si potrebbe limitare a dire che si può chiamare fumetto qualsiasi opera di narrativa disegnata realizzata da un fumettista. Una nuova definizione che solleva altri quesiti. Comunque, se ancora non riuscite a ben definire i fumetti, si spera almeno che ve ne siate fatti un'idea più precisa e, soprattutto, che il loro fantastico mondo vi abbia affascinato e incuriosito, spingendovi a leggere nuovi, entusiasmanti fumetti.