sabato 19 gennaio 2008
ROBOT 16
– Beh… allora cosa ne dici? – domandò infine Kelly come se detestasse doverlo chiedere.
Pole volse lo sguardo verso di lui.
– Non lo so, Acciaio, – mormorò. – Ha bisogno di riparazioni. Lo sai bene. La molla di comando nel braccio sinistro è stata riavvolta tante di quelle volte che è quasi spezzata. È completamente privo di protezione da quella parte. Il lato sinistro della faccia è mezzo fracassato e ha le lenti dell'occhio rotte. I tiranti delle gambe sono consumati, allentati, la tensione è andata al diavolo. Persino il suo giroscopio è fuori fase.
Pole, con un ultimo sbuffo disgustato, si rimise a guardare il marciapiede.
– Senza contare che gli manca anche la pasta d'olio, – aggiunse poi.
– Ne compreremo un po', – disse Kelly.
– Sì, dopo il combattimento, dopo… – sbottò Pole.
– Ma cosa facciamo prima? Scricchiolerà su quel ring come… una scavatrice a vapore. Sarà un vero miracolo se riuscirà a stare in pied per due rounds.
Kelly inghiottì amaro.
– Beh… Non credo che sia poi così brutta…
– Hai ragione… È peggio! Aspetta che quelli ricevano informazioni sul conto di Maxo il Battagliero… Vedrai la loro reazione… Sarà tanto se ci daranno i nostri cinquecento dollari.
– Beh, il contratto è firmato, – disse Kelly con fermezza. – Non possono tirarsi indietro ora. Ne ho una copia proprio qui nella tasca… – e si piegò verso la giacca posata sul sedile di fronte.
– Quel contratto è per Maxo il Battagliero di Filadelfia, – disse Pole. – Non per… questa vaporiera.
– Maxo farà il suo dovere, – ribatté Kelly come se avesse voluto convincere anche se stesso. – Non è assolutamente come dici tu.
– Contro un B-sette? – chiese Pole.
– È un B-sette principiante, – asserì Kelly. – Non ha ancora tutte le malizie di un veterano.
– Sarà tanto se Maxo riuscirà a portare a termine una ripresa…
– Oh, piantala! – esclamò Kelly improvvisamente facendosi più rosso di quel che era.
– Tu vuoi sempre buttarlo giù. Sono dodici anni che va bene e continuerà ancora. Ha bisogno di un po' d'olio in pasta… E allora? Con cinquecento dollari gli potremo comprare tutta la pasta di cui ha bisogno. E una nuova molla di comando per il braccio e cavi nuovi per le gambe e tutto il resto…
Si lasciò andare contro lo schienale sbuffando e si passò il fazzoletto umido sulle guance. Diede un'occhiata a Maxo. Allungò una mano e la batté sul ginocchio coperto. Si udì un rumore metallico.
– Sei un campione, – mormorò Kelly al proprio pugile.
(Richard Matheson, Acciaio, Steel, 1956)
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