giovedì 1 novembre 2007
ROBOT 7
- Quando li considera nemici attribuisce loro qualità che non possono avere, appunto perché sono macchine. - Al lampo di esasperazione di Ironsmith era seguita un'espressione di tristezza sul volto. - Nel suo giudizio è implicata la libera scelta di propositi malvagi, accompagnati da ira o risentimento, mentre invece dovrebbe sapere che le macchine non hanno problemi morali né emotivi.
- Che non abbiano morale l'ho già visto!
Ignorando la punzecchiatura, Ironsmith alzò lo sguardo sul mare. - Gli umanoidi, in verità, sono le più belle macchine che l'uomo abbia mai creato, perché le macchine più primitive hanno sempre avuto un difetto: per trascuratezza o per malvagità, gli uomini potevano impiegarle per scopi distruttivi. Gli umanoidi invece sono protetti da qualsiasi intervento umano. Questa è la loro vera perfezione e il motivo per cui dobbiamo accettarli, Forester.
Lo scienziato lo fissava in silenzio, scrutando invano in quegli occhi limpidi alla ricerca di un proposito nascosto.
- Capisce quello che voglio dire? Un apriscatole può tagliarci un dito, un fucile può uccidere tanto la preda che il cacciatore, eppure sono meccanismi non contengono il male in sé, il pericolo è dovuto solo al cattivo uso o agli errori di chi li adopera. Il vecchio Warren Mansfield, progettando un meccanismo perfetto capace di agire in modo autonomo, ha risolto l'antico problema dell'imperfezione dell'uomo cui era affidata la manovra delle macchine.
(Jack Williamson - Gli Umanoidi, The Humanoids, 1948-49)
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