Telefonata ricevuta dalla dogana. “Salve, c’è un pacchetto per lei proveniente dal Giappone. Mi dice che cosa contiene?”.
Rispondo pacatamente. “Non saprei, non aspetto nulla. Sa dirmi chi è il mittente?”.
Il solerte funzionario: “Kodansha”.
“Ah. È un editore. Probabilmente si tratta di un libro.”
“Dovrebbe dirmi con certezza se è un libro e il suo valore.”
“Veramente non lo so. Non aspettavo nulla, forse è un campione omaggio.”
“Non può telefonare per chiedere quanto vale?”
Comincio a sudare freddo: “veramente la Kodansha è l’editore più grande di tutta l’Asia, chi chiamo?”
Il burocrate non demorde: “Ma io devo conoscere il valore…”
“Faccia così, apra il pacchetto e veda cosa c’è dentro.”
“No, non sono autorizzato ad aprire i pacchi.”
“L’autorizzo io che sono il destinatario.”
“Mi spiace, non si può fare.”
Dalla mia testa cominciano a uscire nuvolette di fumo. Decido di improvvisare, insomma invento: “Ah, ora ricordo, è un libro, prezzo di copertina 1.000 yen, circa dieci euro.”
Il doganiere soddisfatto: “molto bene, glielo mando subito.”
Tutto vero, giuro.
2 commenti:
T'è andata bene... a me un paio di volte mi hanno costretto ad andare a Fiumicino a ritirarlo!
Oh, che furbone quello della dogana, soprattutto quando ha detto he non poteva aprire il pacco!
Praticamente potevi avere anche un ordigno atomico e te l'avrebbe mandato!
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