"5 febbraio. Il ricatto è cominciato. Questa mattina, all'uscita della scuola, un ragazzino mi ha dato una grande busta beige. Dentro c'è un montaggio fotografico apparentemente ben fatto: sul corpo di una ragazza nuda lui ha messo la mia testa. La ragazza è carponi, a quattro zampe. Un'altra foto - e quella non è un fotomontaggio - ci mostra, lui e me, vicino a una fontana. La sua mano è appoggiata leggermente sulla mia spalla. Era il giorno in cui l'ho incontrato per la prima volta. Gli avevo portato le mie poesie perché le leggesse ed eventualmente le pubblicasse sulla sua rivista. Non sapevo che fosse un modo che lui utilizzava per prendere in trappola le ragazze (…)
È diabolico. Bisogna che la cosa finisca. Sono pronta a sacrificarmi, se occorre. Sembra che lui sia al di sopra di ogni sospetto. Bisogna che io lo descriva: è magro come un chiodo arrugginito. È miope e porta degli occhiali grigi. Ha più di cinquant'anni. Il colore della sua pelle è grigio come le lenti dei suoi occhiali."
da "A occhi bassi" di Tahar Ben Jelloun, del 1991
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