mercoledì 23 marzo 2011
UNA PUBBLICITÀ DI CREPAX
Raramente si parla delle attività extrafumettistiche di Guido Crepax. Eppure, il famoso disegnatore ha realizzato copertine di riviste mediche, immagini pubblicitarie, cover di libri (molti western) e di dischi, soldatini di carta, ecc. ecc. Sarebbe bello poter acquistare un libro che raccoglie tutto questo materiale. Nell'attesa, vi propongo questa pubblicità che ho appena trovato in un numero di Epoca (il 348) del 1957 e una mia scheda dedicata al prolifico autore.
Guido Crepax, all’anagrafe Crepas (la “x” è un vezzo artistico), nasce a Milano il 15 dicembre del 1933. Studia architettura, dopodiché si dedica all’illustrazione e alla grafica, realizzando numerose copertine di libri, dischi e manifesti pubblicitari. Nel 1957 ottiene il primo grande successo disegnando una campagna pubblicitaria per la Shell premiata con la Palma d’Oro. Frutto della sua passione per le macchine da corsa e la Formula Uno, la campagna sfoggia suggestive illustrazioni in cui rosse Ferrari d’epoca spiccano su sfondi in bianco e nero.
Sempre più legato alla matita che al tecnigrafo, Crepax si specializza come disegnatore nel 1959 grazie alle copertine per la rivista Tempo Medico, con la quale continuerà a collaborare fino a metà anni Ottanta. Nel 1965, comincia una proficua collaborazione con Linus, per la quale crea Neutron, serie fantascientifica il cui protagonista Philip Rembrandt è un critico d’arte dilettante dotato di poteri magici, grazie ai quali riesce a paralizzare essere viventi e a bloccare macchine con la sola forza dello sguardo. Ambientate nel jet-set milanese dell’epoca, che viene minuziosamente descritto, le avventure di Neutron rivelano tutta la perizia scenografica dell’autore, la grande abilità compositiva della tavola.
È proprio in una delle avventure di Neutron, precisamente in “La curva di Lesmo”, che fa la sua comparsa il personaggio di Valentina, presentata come la fidanzata di Philip Rembrandt. Il personaggio, graficamente ispirato alla figura di Louise Brooks (frangetta, caschetto corvino, slanciata e sensuale) è una fotografa che vive in una Milano moderna, reale e onirica al medesimo tempo, in via De Amicis, non a caso la via ove ha realmente sede l’abitazione dell’autore. Valentina concentra immediatamente su di sé l’attenzione del pubblico e dell’autore, rendendolo famoso in mezzo mondo e permettendogli di perfezionare il proprio disegno, sempre più accurato.
Prosegue inoltre l’impegno nella realizzazione di copertine di romanzi, in particolare di western per la casa editrice Sonzogno, a cui si aggiungono soldatini di carta, spesso accompagnati a veri e propri giochi (la battaglia di Waterloo, la boxe) con cui si dilettano più gli adulti che i bambini.
Alla fine degli anni Sessanta Crepax si dedica anche a storie autoconclusive, come La casa matta (del 1969), La calata di Mac Similiano XXXVI (1969) e, soprattutto, L’astronave pirata (1968). Questultima, storia di fantascienza ambientata nel 2570, vede un manipolo di uomini decisi a isolarsi dal resto dell'umanità, impegnata a sfruttare gli abitanti degli altri pianeti, per lottare per la propria indipendenza sotto un vessillo pirata. Con una sola astronave, il gruppo sfida tutta l'armata spaziale terrestre indossando tute che ricordano le armature medievali, grazie a sbuffi, pizzi, calzamaglie più simili a costumi di nobili spagnoli seicenteschi piuttosto che ad avveniristici tessuti.
Negli anni Settanta, oltre alla solita Valentina, altri personaggi femminili escono dalla matita dell’autore. Anita (ispirata alla Ekberg del film La dolce vita), Bianca e Francesca nascono sulle pagine della collega più famosa, ma si conquistano spazi autonomi, tavolte dalle sfumature erotiche. Tuttavia, è sempre Valentina a tenere banco, trovandosi al centro di campagne pubblicitarie, serializzata su rivista e raccolta in volumi. Il binomio Crepax-Valentina pare inscindibile, ma l’autore trova il tempo per realizzare anche adattamenti a fumetti di grandi classici dell’erostimo: Histoire d’O (1975), Emmanuelle (1978), Justine (1979). Una tendenza che prosegue anche negli anni Ottanta, ma questa volta puntando l’attenzione sui capostipiti letterari dell’horror, Conte Dracula (1987) e Dr. Jekyll e Mr. Hide (1987), in cui Crepax riesce comunque a insinuare sottili atmosfere erotiche accompagnate da un tratteggio sottile e inquietante.
Gli anni Novanta e i primi del ventunesimo secolo vedono Crepax ancora alle prese con adattamenti di romanzi, tra cui Frankenstein (2002), e la creazione di personaggi femminili, come Francesca, adolescente ideata per Lupo Alberto Magazine. Nel frattempo gli vengono dedicate mostre e prestigiosi volumi che ristampano storie e vecchie e nuove.
L’artista scompare il 31 luglio del 2003, appena settantenne e dopo aver a lungo lottato contro la malattia. Lascia agli estimatori i suoi personaggi femminili eleganti e sensuali, nonché una miriade di immagini dall’indubbio gusto grafico.
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