Il mese prossimo l'anime Gundam compirà 30 anni. Padre del genere "robottoni" è unanimamente considerato Go Nagai che, col suo Mazinga Z, nel 1972 diede il via a un proliferare di serie televisive dedicate a questi colossi di metallo, il più delle volte impegnati a lottare contro invasori alieni. Tra un'innovazione tecnica e l'altra, come robot trasformabili o componibili, il genere ha tuttavia proceduto sostanzialmente immutato nelle sue carattersitiche narrative fino al 1979, quando la Sunrise diede vita a Kido senshi Gundam ("Mobil Suit Gundam") una serie in 43 episodi che per sceneggiatura e regia portava la firma di Yoshiyuki Tomino, già celebre per aver dato uno scossone al genere con le serie Zambot 3 (1977) e Daitarn III (1978).
In Gundam, il concetto di robot gigante viene completamente ribaltato: non più macchina imbattibile, ma comune mezzo meccanico prodotto in serie, estremamente realistico, distruttibile e sostituibile, affidato a piloti addestrati entro ranghi militari. Differente anche la visione del pilota e delle parti in conflitto, non più una divisione manicheistica bene/male, ma uno scontro più sfumato. Niente invasori alieni cattivi quindi, ma una più banale e tuttavia più realistica e cruda guerra civile.
1 commento:
Già...trenta anni...ero un bambino quando lo ho visto..un bambino di credo 10-13 anni ..mi fece una enorme impressione.Indimenticabile.Non il Robot...Quello era stupidotto ( si rompeva e non c'erano gli scienziati per aggiustarlo)....meglio Goldrake! ma c'erano delle persone dentro quei mezzi,facevano la guerra fra di loro per motivi veri,una guerra vera e non una guerra che finiva quando arrivava il Megarobottone - ed anni dopo quando vidi 8 Ms Theam capi quanto era vera la mia idea - le persone morivano!! Si molto bello...mai dimenticato davvero alcuni personaggi e giudico tutto il mondo di Gundam ma non solo quello basandomi sulle idee che ho appreso in quei mesi...guardare alla storia ai personaggi non ai Super robot luccicanti...
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