domenica 6 luglio 2014

TORNA IL BATMAN DI KUWATA



La popolarità di Batman esplode in Giappone nella seconda metà degli anni Sessanta, in occasione della messa in onda del telefilm con Adam West (nei panni del protagonista) e di Burt Ward (il fedele Robin). Datato 1966, questo live action ipercinetico e vivacemente pop arriva in Giappone nello stesso anno ed è immediatamente un successo. La casa editrice Shonen Gaosha chiede quindi al celebre Jiro Kuwata di creare episodi inediti dell’uomo pipistrello. Classe 1934, Kuwata all’epoca ha già qualche esperienza con personaggi dalle doti eccezionali. È infatti il creatore grafico di Eightman (1964), manga che ha quale protagonista Hachiro Azuma, un detective assassinato la cui memoria viene trasferita all’interno di un androide: con questo nuovo corpo il personaggio continua a combattere il crimine. Anche se oggi le tavole di Eightman possono apparire infantili, per il tempo risultano più realistiche di quelli dei colleghi, una scelta che Kuwata porta avanti col “suo” Batman, considerando le poche storie di Bob Kane passategli dalla casa editrice un po’ troppo fantasiose. Il mangaka opta per delle storie abbastanza lineari, ove Batman e Robin affrontano, e regolarmente sconfiggono, il cattivo di turno (Joker, Clayface, Professor Gorilla, Lord Death Man, ecc.). I buoni sono buoni, i cattivi sono cattivissimi, un’impostazione manicheistica tipica delle avventure del Batman del tempo. Sul fronte grafico, il disegno è semplice e pulito, fin troppo nel delineare sfondi al limite dell’essenziale, efficacissimo però nelle scene d’azione, con continui cambi d’inquadratura e caratteristico uso delle linee cinetiche. I due protagonisti vantano un fisico longilineo, anche se nei primi episodi quando Bruce Wayne diviene Batman i suoi muscoli paiono quasi “gonfiarsi”, conferendogli un aspetto maggiormente corpulento, possente, eroico. Probabilmente, nel rappresentare il personaggio in costume Kuwata dipende ancora dal modello di Bob Kane e dalle sue forme tondeggianti, da cui ben presto si distacca. La tavola è ricca di vignette, dalla forma regolare e spesso impostate su quattro strisce, cosa che può sembrare strana ai giorni nostri, quando i manga per ragazzi prediligono poche vignette irregolari, ma affatto inusuale negli anni Sessanta. Il risultato complessivo è un prodotto per ragazzi scorrevole e godibile, tutto centrato sull’avventura e sull’azione. La serie viene serializzata per un paio di anni, ma mai raccolta in volumi. Ora la DC Comics ne ha annunciata un'edizione in inglese (la prima), che verrà diffusa prima in forma digitale poi in tre volumi che raccoglieranno complessivamente oltre 1.000 tavole.




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