mercoledì 10 luglio 2013

FANTASY & SCIENCE FICTION: QUALCHE CONSIDERAZIONE

Ho appena acquistato il primo numero del magazine Fantasy & Sciente Fiction (in edicola per Elara srl) e devo dire che mi ha lasciato abbastanza perplesso. Preciso subito che ancora non l’ho letto e che quindi i miei dubbi (e le mie critiche) si riferiscono più all’aspetto grafico che non a quello contenutistico, anche se le due cose non sono poi così slegate. Tra l’altro, visti i nomi degli autori dei racconti contenuti (gente come Bradbury, Simak, Ellison, ecc.), presumo che i contenuti siano ottimi, perlomeno presi singolarmente.
Andiamo al nocciolo: la grafica. So per esperienza che spesso chi si occupa di letteratura considera questioni come grafica, impaginazione, immagini, ecc. come marginali. Ciò che importa, per tale scuola di pensiero, sono i contenuti: i racconti. In linea di massima, il discorso non farebbe una piega, ma allora perché non fare una copertina bianca o a tinta unita (come le bellissime cover dei tascabili Adelphi)? Inoltre si potrebbero evitare le illustrazioni interne, o addirittura evitare di stampare su carta, fare un bel file word e scaricarselo sul computer (magari spendendo solo 90 centesimi invece che 5,90). Per il sottoscritto l’occhio vuole la sua parte, e ritengo di non essere il solo a pensarla così. La cover di Fantasy & Sciente Fiction 1 è abbastanza anonima: l’immagine di Yuehui Tang è tecnicamente impeccabile, ma non comunica molto, addirittura in mancanza di logo non si capirebbe trattarsi di una rivista di SF e Fantasy. All’interno pagine banalmente impaginate su una o due colonne (a proposito perché alcuni racconti su due e alcuni su una?), con una cornice bianca più spessa nella parte inferiore ma col numero di pagina messo su quella superiore, dove c’è meno spazio (boh). Le (poche) illustrazioni interne in b/n non sono firmate (altra cosa inspiegabile, o forse non si ritiene importante l’illustratore?) e stampate così così su una carta non ottimale. Peccato, perché sono davvero belle. E via con altri piccoli dettagli, come l’editoriale senza un titolo, le font poco azzeccate dei titoli dei racconti (tranne “Plumage from Pegasus”, che ha anche un disegnino, ma essendo in inglese è forse la grafica originale). E via dicendo. Insomma. Sul fronte dell’immagine bocciata. E, ribadisco, per me in campo fantasy e fantascientifico l’immagine ha grande importanza.
Passiamo a questioni strutturali, e quindi maggiormente contenutistiche. A mio avviso Fantasy & Sciente Fiction non è una rivista, ma una raccolta di racconti, un libro quindi. Qual è la differenza tra una rivista è un libro? Io la vedo così: un libro è un punto su una mappa, una rivista è la mappa. Nel senso che un libro è compiuto in sé, autoreferenziale, una rivista, invece, deve anche fornire un quadro di insieme, deve mostrami le strade che collegano i vari punti, deve farmi scoprire nuove strade, deve indicarmi le città come le colline, i fiumi, i porti, ecc. Insomma, in una rivista mi aspetto di trovare racconti, interviste, articoli, novità, sguardi su nuove tendenze, nuovi punti di vista su opere del passato e via dicendo. Una rivista deve essere una bussola, una mappa del tesoro, un forziere pieno di meraviglie.
Continuerò a comprare Fantasy & Sciente Fiction, perché voglio sostenere chi cerca di portare la SF nel periglioso mare delle edicole e perché (come dicevo all’inizio) gli autori pubblicativi sono straordinari, ma da chi sta al timone di questa astronave diretta verso il buco nero dell’editoria italiana mi aspetto molto più coraggio e più inventiva. State esplorando la spazio infinito, gente, cercate di mostrarvi degni di Buck Rogers.

3 commenti:

Patrizia Mandanici ha detto...

Senza parlare della reperibilità nelle edicole (stiamo parlando di Milano, tra periferia e centro ne ho visitate una dozzina e gli edicolanti non ne avevano neanche sentito parlare); capisco le difficoltà di produzione e distribuzione, in questi casi per non far impazzire gli appassionati una versione digitale avrebbe aiutato.

LUIGI BICCO ha detto...

Naturalmente, visto il lavoro che faccio, sono molto d'accordo con te sull'aspetto estetico considerato ormai dal fantastico mondo dell'editoria solo mero orpello (fortunatamente non è così per tutti). Ho preso la rivista (che si, sarebbe stato meglio presentare semplicemente come un "mensile antologico") per i nomi coinvolti che, per un numero di lancio, non sono affatto male.

Ne ho parlato QUI perché sono entusiasta di iniziative del genere, soprattutto quando di carta se ne spreca parecchia. E perché si tratta di fantascienza. Su tutto il resto, non so. Anch'io non ho ancora letto nessun racconto. Vedremo.

Luca Basenghi ha detto...

Anche io l'ho acquistato. Sono rimasto molto colpito. In un periodo in cui la SF è in profonda crisi, proporre in edicola un mensile mi lascia esterrefatto. E che mensile, poi. Una testata storica, che non sapevo esistesse ancora in patria. Comunque sono contento. Io che non sono un addetto ai lavori non mi sono lasciato andare a queste considerazioni. Aspetto che tu lo abbia letto e poi magari ci confrontiamo.