"5 aprile, Londra:
In albergo (Rex Hotel, vicino al British Museum). Sarebbe un sollievo spostarsi a sud della città, dove le tariffe sono più basse. Comunque sono contenta di essere qui; posso farmi un'impressione diversa di Londra. La volta scorsa piovigginava dalla mattina alla seria, e il cielo non si liberava mai da una tetra atmosfera crepuscolare. Alloggiavamo in una camera seminterrata di una pensioncina a Earl's Court. Poiché le finestre non avevano tende, vi avevamo appeso le lenzuola di uno dei letti e avevamo dormito stretti stretti nell'altro giaciglio. Dopo aver fatto promettere di non rubarla, il proprietario della pensione ci aveva fornito a malincuore una tazza da tè (incrinata) per consentirci di lavarci i denti. In quell'occasione, avevo pensato che l'ideale, per Londra, sarebbe stato un nuovo bombardamento a tappeto. Si trattava, però, dell'ultimo viaggio. Questa volta, la città mi appare luminosa e vitale. Mi piacerebbe fermarmi più a lungo perché non so se, al ritorno, mi sarà dato di rivederla così. Ma non è possibile; dobbiamo muoverci verso sud, prima che diventi troppo caldo."
da "La mappa tatuata" di Barbara Hodgson, del 1995
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