martedì 26 febbraio 2008

UN ANGELO NEL WEST


Un manga di Yumiko Iagarashi è sempre una garanzia, sia nel bene sia nel male. Certamente ogni serie della nota autrice di shojo, presenta tutti gli stereotipi del genere – occhioni, decorazioni floreali, capelli vaporosi, graziose fanciulle e prestanti giovanotti – eppure tali stereotipi sono così ben realizzati, così cristallizzati all’interno del filone, da diventare un piacevole tormentone, marchi di fabbrica ed elementi irrinunciabili, oltre che perfettamente gestiti e pietra di paragone per ogni altro artista. Anche dal punto di vista narrativo, gli elementi fondamentali sono sempre i soliti: un genitore scomparso, un amore contrastato dagli eventi, un contorno di situazioni familiari e quotidiane. L’unica grossa differenza sta nell’ambientazione western, solitamente più shonen che shojo, eppure affatto stridente. Così la Mayme del titolo, rimasta senza padre ma con madre e due sorelle, si aggrega con tutta la famigliola a una carovana di carri diretti verso il West, nella doppia speranza di coronare il sogno del padre deceduto e di ritrovare il giovane Johnny, grande amore già partito per raggiungere la frontiera. Inutile dire che lungo il percorso la graziosa eroina si imbatterà in mille pericoli e in altri potenziali spasimanti, pepando ulteriormente la love story. Una lettura imperdibile per i fan del genere e una serie da studiare per chiunque voglia comprendere cos’è uno shojo manga.

Yumiko Igarashi, Mayme Angel, Star Comics, 6,00 EURO

2 commenti:

Claudio Acciari ha detto...

Ciao Davide, e' un vero piacere sapere che hai aperto un blog. Anche se non compero molte riviste inerenti al fumetto o all'animazione, ogni tanto, entrando in edicola, riesco a dare una sbirciatina nel reparto "per ragazzi". L'articolo che hai dedicato a Tadahiro Uesugi su "Scuola di Fumetto" e' stato un raggio di sole tra un panorama editoriale italiano crepuscolare.La tua firma e' ormai un marchio di garanzia. Ricordo quando acquistai Animeland ebbi per la prima volta una sensazione di totale appagamento. Lo lessi d'un fiato.E poi lo rilessi piu' volte con rinnovato interesse e piacere.Essendo abbituato a leggere fino a quel momento pubblicazioni che insistevano con questi "occhioni" o dell'animazione fatta al "computer" riferendosi ai cartoni giapponesi fine anni 70 (scusa ma "anime" non riesco a chiamarli), beh, lo stacco e' stato notevole.Ma una cosa tra tutte m'e' rimasta impressa, ho sempre visto tra le righe di cio' che scrivi la generosa attenzione nel puntare i riflettori esclusivamente sui soggetti che prendi in esame.Generalmente invece, in molte recensioni sembra che il fumetto, l'animazione o illustrazione che sia, diventano mezzi per esaltare l'ego di chi scrive.Invece quello che scrivi tu porta sempre ad una maggiore curiosita'.
Almeno, questo e' quello che percepisco io.
Ciao

Anonimo ha detto...

Davvero carino questo manga! Adatto sicuramente ad un pubblico giovanile e femminile. Logicamente, vincono i buoni sentimenti :)